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Pozza e Umito, due piccole frazioni di Acquasanta Terme in provincia di Ascoli Piceno, costituiscono lo scenario di uno dei più antichi e caratteristici carnevali della regione Marche, il Carnevale degli Zanni. La festa, che si svolge il sabato precedente al martedì grasso, nonostante l’unicità che la contraddistingue da tutte le altre feste della regione, è una delle meno conosciute e, fino a qualche anno fa, era appanaggio dei soli abitanti delle due frazioni.
In una bella giornata primaverile, di quelle dove gli scarponi da trekking ti implorano di indossarli, ho scoperto un'escursione semplice e piacevole, adatta anche ai più piccoli, di cui volevo parlarvi già da un po' di tempo: Fonte dell'Aquila, nel comune di Bolognola.
Torna #ripartidaisibillini, il social tour solidale a sostegno dei territori colpiti dal sisma del 2016. Dal 18 al 22 ottobre, 16 influencer (blogger e instagramer), in modo volontario e completamente gratuito, parteciperanno all'iniziativa raccontando borghi, sentieri, esperienze, storie e facendo conoscere strutture ricettive e della ristorazione, aziende e prodotti dell'area dei Sibillini.
Fig. 1 Chiesa di Santa Maria in Pantano, Montegallo (AP), prima degli eventi sismici del 2016. Ph: Nicola Pezzotta
Ne avevo sempre sentito parlare, almeno, da quando, qualche anno fa, mi ritrovai per lavoro a frequentare l’area dei Sibillini. Ed era come venire a conoscenza di una piccola leggenda. Mi raccontavano di una chiesa solitaria, dalle antiche origini, raggiungibile solo a piedi, quasi nascosta tra i Monti Sibillini e inserita lungo il percorso di un remoto tracciato, battuto nei secoli da pastori, mietitori e pellegrini. Una chiesa con all’interno un ciclo di affreschi del Seicento, ben noto agli studiosi e agli appassionati soprattutto per via delle Sibille che vi erano dipinte, figure mitiche che alimentano le leggende di questi luoghi da tempi immemori e alla cui presenza si deve la denominazione della chiesa Santa Maria in Pantano, nota anche come Santa Maria delle Sibille. Sarebbe stato bello poter essere entrati in quella chiesa, vista solo da fuori nel corso di una escursione, un’unica occasione per ammirarla dall’esterno silenziosa e “romita […] in un erboso pianoro con vista panoramica che spazia per tre quarti di campo dagli Appennini al mare Adriatico”, per ricordarla con le parole di Giuseppe Crocetti (Crocetti 1995, p. 243).
Tramonto sulla Spiaggia di Mezzavalle. Ph: Nicola Pezzotta
Il Monte Conero è un promontorio con un'altitudine massima di 572 m s.l.m. collocato in una posizione particolare: sulla costa Adriatica, al centro dell'Italia. Già il solo fatto di essere una montagna sul mare, unito alle diverse esposizioni delle vallate e tipi di terreno presenti, ne fanno un'oasi naturalistica ricca di biodiversità. Proprio per questo motivo nel 1987, precisamente 30 anni fa, venne istituito il Parco Naturale del Monte Conero, primo parco naturale delle Marche.
Ma il Monte Conero è stato anche molto importante per le popolazioni locali, a partire dalla preistoria. Qui sono stati rinvenuti diversi manufatti di origine arcaica e sono presenti anche le incisioni rupestri più antiche delle Marche. Questa montagna ha colpito già da subito l'immaginario dei popoli che l'hanno vissuta. I suoi boschi fitti, i cunicoli e le grotte naturali, i rumori notturni, i fruscii.. sono tutti elementi che hanno contribuito alla nascita delle leggende che permeano la zona.
Le leggende sono davvero tante, e raccontarle tutte in questo spazio sarebbe stato impossibile. A seguire potete leggerne otto, scelte per la loro particolarità.
DOMENICA 1 OTTOBRE - ANCONA - PINACOTECA CIVICA "FRANCESCO PODESTI"
Il collettivo Cult of Magic formatosi a Milano circa due anni fa, una nuova realtà nel panorama artistico che coniuga arte e musica tra ricerca e sperimentazione in ambito teatrale, dopo il debutto milanese, domenica 1 ottobre presenta il suo primo lavoro performativo “Le Serpent Rouge” anche nelle Marche, precisamente ad Ancona nelle sale della Pinacoteca Civica “Francesco Podesti”. La performance sotto la direzione di Samira Cogliandro e Francesco Sacco, con Samira Cogliandro, Alice Chephe Turati e Giada Vailati è tratta da un libretto iniziatico la cui stesura è avvolta dal mistero e guiderà lo spettatore attraverso un viaggio fatto di suoni, movimento e suggestioni. L’evento performativo sarà ospitato negli spazi espositivi dei sotterranei della Pinacoteca e si svolgerà su tre turni orari, alle ore 17:00, 18:00 e 19:00 (ingresso € 7) con prenotazione obbligatoria al numero 071 222 5047, negli orari di apertura della Pinacoteca, o per email all’indirizzo museicivici.ancona@gmail.com.
Veduta di Montefalcone Appennino. Ph: Nicola Pezzotta
Nel dibattito sulla pittura murale sviluppatosi negli anni Trenta in Italia, la voce di Corrado Cagli (Ancona, 23 febbraio 1910 - Roma, 28 marzo 1976), tra i protagonisti indiscussi dell'arte italiana e internazionale, si afferma con sensibilità e rigore sulle pagine della rivista "Quadrante". Il suo “Muri ai pittori”, scritto nel 1933, si colloca all’inizio della riflessione teorica di quella che diverrà una delle attività maggiormente praticate dal pittore, che dichiarava come per “convogliare le forze della pittura contemporanea” occorressero “i muri, le pareti”, in una visione in stretto rapporto con l'architettura, al centro delle sue esperienze di muralista. In altri scritti dello stesso anno Cagli si interroga sulla natura dell’uomo e del suo relazionarsi con il mondo e non può prescindere dal chiedersi: “Dov’è la fantasia?" affermando che "la fantasia rifugge dagli uomini che vivono la giornata, e nella febbre di essere utili e opportuni non s’accorgono di costruirsi intorno un muro. Su quel muro mille immagini di strade, riviste e cinema e dentro: ragionamenti che si fanno: mille immagini che sono un solo aspetto dell’anima. Dentro al muro, l’opportunità storica: fuori la fantasia dell’infinito” (tratto da E. Crispolti - M. Crescentini, I Tempi di Cagli, 1980 pp. 201-202).
Il muro ci permette di andare oltre e in esso entrambe le componenti individuate da Cagli possono convivere: storia e fantasia, vita e immaginazione; la pittura murale letta quale filtro e riflesso della realtà. Ed è ciò che è accaduto a Montefalcone Appennino, scenario, nel 1963, di una esperienza artistica che ha visto vari pittori confrontarsi nella realizzazione di affreschi dipinti nel centro storico del paese. Un episodio unico nelle Marche, raccontato per il nostro blog dalla storica dell’arte Alessandra Tomassetti, originaria di Montefalcone Appennino, che ha ricostruito attraverso le testimonianze degli artisti e le ricerche d’archivio, questo breve ma affascinante capitolo della pittura murale in Italia.
Via Cava di San Giuseppe, Pitigliano. Ph: Nicola Pezzotta
Se ti trovi nell’Alta Maremma a girare per paesi e campagne senti subito un’atmosfera particolare, diversa. Non te lo spieghi immediatamente ma c’è qualcosa che ti attrae. Forse è la quiete degli incantevoli borghi o il loro senso di ordine, pulizia e stato di conservazione. La vita sembra girare a misura d’uomo, lo noti negli usi e nei costumi degli abitanti. Se ami godere di un certo tipo di vita ti senti subito a casa.
E’ un’atmosfera che si respira anche in altre parti della Toscana. Sembra che gli abitanti ci tengano molto al proprio territorio, lo curino, a volte anche in maniera minuziosa e maniacale. Questo aspetto non può che saltare subito all’occhio anche al turista occasionale.
Attraversando Sovana, ad esempio, un minuscolo paesino del comune di Sorano, nel grossetano, sono proprio queste le sensazioni che ti pervadono. Anzi queste sono le prime sensazioni; subito dopo, irrazionalmente, vorresti comprarci casa.
L'amore può manifestarsi sotto diverse forme. Enzo e Laura ce l'hanno dimostrato: non abbiamo visto solo l'amore tra due persone, ma l'amore per le persone e per una terra, sconosciuta a Laura, viva nei ricordi di Enzo. Questa volta vi raccontiamo un viaggio di nozze nelle Marche a cui abbiamo partecipato anche noi grazie a Legambiente. Scopriamo come è andata!