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Il Sasso Simone e Simoncello, con il territorio circostante, rappresentano uno dei tanti, ma preziosi, spazi liberi e selvaggi che ancora l’Appennino protegge, oasi in cui si ravvisa la primitiva bellezza della natura.
Il Sasso di Simone (e il Simoncello) è un complesso calcareo al confine tra le Marche e la Toscana e anche al confine tra il Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello (Emilia Romagna e Marche) e la Riserva Naturale Sasso di Simone (Toscana). E’ chiaro che, al di là di confini amministrativi, c’è un interesse comune a proteggere il più possibile le bellezze naturali dell’area.
Quello che colpisce, oltre alla elevata importanza naturalistica dell’area (sono presenti SIC, ZPS e Aree Floristiche Protette) sono i resti di un qualcosa costruito dall’uomo che possiamo rinvenire sulla sommità del Sasso.
“Quei resti, quella storia in gran parte impalpabile, costituisce ancora oggi, nel bel mezzo di un ambiente naturalistico di eccezionale valore, la meta di quanti avvertono il fascino del bello e il mistero delle cose mai assaporate o assaporabili fino in fondo”.
Cosa è avvenuto nel passato da queste parti? Chi ha vissuto quassù?
Alla fine, prima della sua chiusura, anche una parte del nostro team è riuscita ad andare all’Expo 2015 di Milano.
Sono del parere che, indipendentemente da tutto quello che è successo prima dell’inizio di questo evento internazionale e da ciò che si vuol pensare del nostro paese, vedere un’esposizione universale è una cosa che non capita tutti i giorni. Poi in Italia! E’ un’occasione da prendere al volo.
Quella che abbiamo stilato qui sotto è una nostra personalissima classifica dei padiglioni che siamo riusciti a vedere in una giornata e mezza.
Vorrei, inoltre, premettere un’altra cosa. Probabilmente non abbiamo visto la Fiera al suo massimo splendore a causa di una delle giornate peggiori, meteorologicamente parlando: il tempo è stato davvero inclemente scaricando su di noi tutto quello che aveva. Nonostante le zone coperte e gli ombrelli, ci siamo ritrovati completamente fradici più volte nell’arco della giornata.
Comunque sia, tra temporali e tempeste di vento impetuose, siamo entrati in 12 padiglioni.
Nella sera prima della visita clou all’Expo, utilizzando il biglietto ridotto e siamo riuscita a vedere, oltre a qualche padiglione, lo spettacolo notturno, molto suggestivo, dell’accensione dell’Albero della Vita.
Era un po’ che volevo parlare delle vette più alte delle Marche, sia perché le abbiamo viste grazie al progetto “Alta via delle Marche” sia perché stare in cima e arrivarci a piedi secondo me da sempre quella sensazione di “realizzazione”, di capire che se lo si vuole siamo in grado di farcela.
Tra tutte ho selezionato quelle sopra i 2000 metri giusto per dare una linea di demarcazione ben definita: alcune sono facili da raggiungere, altre comportano un impegno maggiore.
Montefeltro dalla salita al Monte Carpegna. Al centro in fondo Pietrafagnana o "Dito del Gigante".
Sballottati qua e là nel pulmino saliamo la tortuosa strada che dal mare ci porta a Carpegna, piccolo centro del Montefeltro cerniera nord della regione Marche (a nord e ovest c’è l’Emilia Romagna, a sud la Toscana). In questa grigia e uggiosa, nonché piovosa, giornata autunnale, la foschia copre quasi ogni cosa e non ci rendiamo conto esattamente di dove ci troviamo.
Fino a che, tra le nebbie, alla nostra sinistra spunta un “torrione” o quello che noi pensavamo fosse una torre costruita dall’uomo. E’ Pietrafagnana o il “Dito del Gigante”.
"Chiudete gli occhi e, ora, riapriteli... Siete in un'altra epoca e state per conoscere gli abitatori di questo castello". Inizia così, in maniera suggestiva ed accattivante, la visita alle stanze del Castello di Lanciano, a Castelraimondo, in provincia di Macerata, immerso in un parco secolare sulla sinistra del fiume Potenza.
Arrivano i rinforzi per la seconda settimana dell'Alta Via delle Marche: Elisa, Fabiola e Lucia
All'inizio della seconda settimana dell'Alta Via delle Marche, sabato 13 giugno, siamo ancora nella provincia di Pesaro Urbino. Questa sarà una settimana di nuovi arrivi e di nuove amicizie. Questa sarà una settimana per lo più al femminile perché leggerete dell'arrivo di Lucia, giornalista del blog Con in faccia un po' di sole, e di Elisa, dell'associazione Radici senza terra e del ritorno di Fabiola, altro membro del blog.
Preparatevi a leggere del “sentiero che non c'è”, di panorami mozzafiato, di notti stellate, di borghi, colline e montagne che hanno lasciato il segno dentro di noi (e speriamo lo lasceranno anche dentro di voi). Questa settimana prende il via da un luogo molto suggestivo, il Monastero di Fonte Avellana, per terminare in un altro posto altrettanto suggestivo, l'Abbazia di Valdicastro, in provincia di Ancona.
Il team dell'Alta Via delle Marche al completo: Nicola Pezzotta, Luca Marcantonelli, Ruben Marucci, Fabiola Cogliandro, Elisa Romanelli e Lucia Paciaroni
E' arrivata. Questa è la quarta ed ultima settimana del progetto "Alta Via delle Marche - Racconti dall'Appennino". Descrivere questa esperienza, che sta per giungere al termine, significa parlare di allegria, di risate, di amicizia, ma anche di sudore, crisi e sconforto. Come in tutte le esperienze, anche noi, abbiamo dovuto affrontare situazioni difficili, ma siamo riusciti a trarre un insegnamento positivo anche da queste.
Saluteremo questa Alta Via delle Marche (ma è solo un arrivederci!) con la consapevolezza che, a tutti noi, ha dato qualcosa di molto importante, che non dimenticheremo mai e che conserviamo dentro di noi. Ci ha dato un ricordo felice.
Prima di salutarla, però, dobbiamo attraversare nuovi sentieri e cime. Questa settimana cammineremo per molti chilometri in un Parco Nazionale che conosciamo molto bene, quello dei Sibillini, e arriveremo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Per la prima volta a raccontare sarà anche la nostra amica Elisa, di cui tante volte avete letto negli appunti di viaggio degli altri ragazzi dell'Alta Via delle Marche.
Terza e penultima settimana. Come passa veloce il tempo e quante ne abbiamo già passate! Tra incidenti di percorso, pioggia, camminatori che vanno e camminatori che vengono, eccoci arrivati al nostro ingresso nella Provincia di Macerata, lasciando quella di Ancona. Quello che ci aspetta sono, ancora, sentieri che non ti stanchi di percorrere, panorami strepitosi e persone accoglienti. Queste Marche sono proprio belle.
Questa settimana il team Alta Via delle Marche riceve molte visite con l'aggregazione di vecchi e nuovi amici alle nostre tappe, Nicola torna a camminare (come avrete letto nelle puntate precedenti, si era dovuto fermare) ed entriamo nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.