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Mario Buldorini Edizione speciale 2011 a cura della Bottega del Libro - Macerata 1984
Probabilmente molti maceratesi avranno ancora memoria di quel negozietto di alimentari che si affacciava sul Corso della Repubblica. E chi non ne ha avuto una conoscenza diretta sicuramente ne avrà sentito parlare, perché quel negozietto ha scritto una pagina della storia della città.
Raccogliere proverbi potrebbe sembrare una cosa facile. Ma il rischio, passando dall’oralità alla scrittura, è di giungere ad una mera elencazione, ordinata e fissa. I proverbi sono materia viva. Hanno una ricchezza comunicativa ed una vivacità espressiva che proprio dalla lingua parlata vengono rafforzate. E’ nel parlato quotidiano che i proverbi si colorano di sfumature, si arricchiscono di intonazioni e di suoni, diventano vitali. Allontanarli dall’oralità per portarli sulla carta espone al rischio di un loro impoverimento, di uno snaturamento, finendo per avere, appunto, un semplice elenco.
Così non è stato, però, per “Le Marche nei proverbi”.
Storia dell’alimentazione della cultura gastronomica e dell’arte conviviale nelle Marche
Ugo Bellesi, Ettore Franca, Tommaso Lucchetti Il lavoro editoriale 2009
Dalla penna di tre importanti autori, studiosi del territorio (U. Bellesi, E. Franca, T. Lucchetti), e con la collaborazione di altri ricercatori, l’opera che non può mancare nella biblioteca personale, in specie se la storia, declinata al sociale e all’alimentazione, è tra i vostri interessi.
Vincitore di prestigiosi premi, “Storia dell’alimentazione della cultura gastronomica e dell’arte conviviale nelle Marche” ricostruisce, distinguendola in tre grandi aree tematiche, la storia della cultura gastronomica marchigiana. Un grande e meticoloso lavoro di ricerca che ha permesso di colmare un vuoto bibliografico.
Un racconto in punta di... scarpone. Matthias Canapini, classe 1992, originario di Fano, racconta un viaggio nell'entroterra del Centro Italia ferito dal sisma del 2016. Lo fa a passo d'uomo, camminando tra borghi, strade e boschi e attraversando le Marche, l'Umbria e il Lazio, raccogliendo incontri, sguardi, strette di mano, testimonianze e raccogliendo un'immagine sincera e limpida delle ferite provocate dal terremoto, quelle che hanno cambiato per sempre case, persone e paesaggi.
Un viaggio nelle Marche, in ognuna delle sue Province, ripercorrendo la tradizione legata alla gravidanza, al parto, alla cura dei bambini e alla condizione della donna. "Sani e liberi. La maternità nella tradizione marchigiana (sec. XVII - XX)", primo libro di Silvia Calisti Alessandrini, edito da Giaconi Editore, è un dono prezioso a questa terra, alla sua memoria, a quella memoria che rischiava di scomparire per sempre. Lei l'ha afferrata, curata e trasformata in parole attraverso un'attenta ricerca di fonti bibliografiche ed interviste.
Un libro, una guida, un insegnamento. Elena Belmontesi ha raccolto nel suo libro “Guarda chi si vede” dieci racconti, tutti ambientanti nel suo paese d'origine, Smerillo, un piccolo tesoro del fermano. I protagonisti di ogni storia sono animali e sono proprio loro a raccontare come vivono e come vedono il mondo.
Questa volta vi proponiamo una recensione insolita, di quelle che non si dovrebbero fare, ossia una recensione scritta dalla stessa autrice del libro che vi invitiamo – calorosamente – a comprare! Stiamo parlando di “Le Marche con i bambini” (Giaconi Editore), una guida della regione Marche pensata per le famiglie con figli da 0 a 13 anni (ma, in realtà, adatta a tutti!).
Giorni addietro riflettevo sulla vastità e ricchezza della gastronomia regionale delle Marche, un autentico patrimonio dalle mille sfumature di lessico e di sapore, un patrimonio che, salvo per alcuni piatti più noti, è sconosciuto ai più. Parte della responsabilità è nostra, di noi marchigiani, e di quella congenita tendenza culturale a minimizzare il valore di quanto si ha, quasi che la familiarità con alcuni sapori, con certe pietanze, ci rendesse incapaci di riconoscerne l’effettivo valore, culturale ed economico.
Quello sopra le nuvole, quello in un mare di verde e l'altro in pieno sole. E poi l'insolito, il conteso, il tranquillo, lo strategico e quello di confine. Due addirittura si vantano di essere l'emblema del comando l'uno e il principe l'altro. Ma c'è anche quello che non c'è.
Sono i dodici castelli raccontati con passione e competenza da Marcello Muzzi, ingegnere e appassionato di storia, architettura e arte del territorio maceratese, nel suo libro “Dodici castelli. Viaggio nello spazio e nel tempo alla scoperta dei castelli di San Severino Marche”.