Il panorama dalla finestra dell’Hotel Pineta di Campodonico
Una valle ricca di natura e storia, piccoli borghi che nascondono meraviglie e prodotti locali da leccarsi i baffi. Tra la provincia di Macerata e quella di Ancona, a pochissimi chilometri da Fabriano, è situato Campodonico, un piccolo paese dove abbiamo trascorso tre giorni, in occasione della nuova edizione di #ripartidaisibilliniexperience3, il blog tour ideato dal promotore del territorio Luca Tombesi e che, ogni anno, coinvolge blogger e instagramers, i quali vengono “spediti” ad esplorare il territorio per poi raccontarlo a colpi di foto e storie.
Quest’anno siamo andati al di fuori del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e ci siamo immersi nella provincia di Ancona, con qualche incursione anche in Umbria. Come noi, altri “esploratori” hanno vagato al di fuori dei Sibillini, una novità molto importante e volta ad aiutare i tanti ristoratori e le tante attività che hanno dovuto affrontare le difficoltà causate dall’emergenza covid-19.
Non sappiamo ancora quando tutto questo finirà, per quanto tempo saremo una regione arancione, quanto torneremo gialla, o se diventeremo rossa, ma sicuramente sappiamo che possiamo programmare il nostro prossimo viaggio che, vi assicuriamo, potrà essere affrontato in tutta sicurezza soggiornando immersi in una spettacolare pineta.
Cosa fare tre giorni a Campodonico e dintorni?
Dormire e mangiare all’Hotel Pineta
Parola d’ordine? Accoglienza! Valeria, Tiziana e tutto il resto della famiglia ci hanno accolto con calore e disponibilità, facendoci assaggiare piatti tipici e conoscere angoli meravigliosi, raggiungibili in poco tempo dall’hotel.
Valeria dell’Hotel Pineta
La struttura è ampia e accogliente. L’hotel permette agli ospiti di concedersi una vacanza in totale relax. Nella stagione estiva è possibile usufruire anche dell’ampia piscina e di una più piccola per i bambini (accessibile, pagando un biglietto di ingresso, anche a chi non soggiorna nella struttura). Per chi volesse un’intimità maggiore, è possibile prenotare uno chalet a ridosso della pineta, una struttura in legno immersa nella natura, a pochi passi dall’inizio di uno dei semplici sentieri che circondando l’hotel.
Gli chalet dell’Hotel Pineta
Il panorama dallo chalet
A proposito di sentieri, l’Hotel Pineta mette a disposizione dei suoi ospiti anche una carta dei sentieri – in italiano e in inglese – che propone itinerari nei pressi della struttura, alcuni anche di difficoltà semplice, adatti ai più piccoli.
Il ristorante della Pineta regala un’atmosfera intima e rilassata – soprattutto durante la stagione invernale con il caminetto accesso e le luci soffuse – e propone prodotti tipici, come l’agnello di Campodonico, preparati dallo chef Massimo Dell’Omo e accompagnati da un’ottima selezione di vini, soprattutto locali. In questo periodo potete usufruire del servizio d’asporto.
Tiziana dell’Hotel Pineta
Lo chef ci ha anche accolto nella sua cucina durante il nostro soggiorno e ci ha messi alla prova con la preparazione de li surci (le penciarelle), nome insolito per chiamare questa pasta che sembra la coda di un topino. Noi abbiamo mandato avanti la nostra amica Consuelo, conoscendo la sua bravura nell’impastare!
La preparazione de li surci di Campodonico
Hotel Pineta Ristorante / Country House, Località Campodonico di Fabriano (AN), info@pinetahotel.com. 0732 259489, Pagina Facebook
Il ristorante dell’Hotel Pineta
In cucina con lo chef Dell’Omo
L’Hotel Campodonico è un ottimo punto di partenza per gli escursionisti. Si trova, infatti, in un punto strategico per raggiungere sia i monti del versante marchigiano sia di quello umbro. Inoltre, l’hotel si trova a pochi chilometri dal Comprensorio Turistico Alta Valle del Potenza e Scarzito, che propone innumerevoli itinerari escursionistici. Per chi volesse esplorare questa zona, è possibile acquistare la carta dei sentieri edita da Monti Editore “Monte Giuoco del Pallone Monte Penna”.
Sul Monte Rogedano
Noi siamo stati sul Monte Rogedano, un altopiano che offre un panorama mozzafiato, e abbiamo fatto una breve passeggiata – causa maltempo – lungo un sentiero che costeggia il fiume Giano. Il corso d’acqua attraversa anche la città di Fabriano, che vi consigliamo di visitare andando a scoprire anche il suo famoso Museo della Carta e della Filigrana. Tra queste montagne, inoltre, si snoda proprio l’anello di Giano, che comprende in totale 135 km di cammino e prende il nome dal dio romano dalla testa bifronte, il dio delle acque, dei boschi, dei luoghi ameni.
I borghi e non solo…
Lungo la strada che taglia la valle e si dirige verso Fabriano, sono dislocati numerosi piccoli borghi da visitare, come Campodonico, Salmaregia e Belvedere, e chiese e abbazie, come la chiesa di San Michele Arcangelo o San Biagio. E non solo. Se in tantissimi conoscono Braccano, in provincia di Macerata, per i suoi murales, forse meno noto è il paese di Cacciano. Tappa obbligata per perdersi tra i vicoli e andare a caccia dei murales artistici da scovare sui muri delle case. Ogni volta che girerete l’angolo, vi sorprenderete per i colori e i soggetti e non sarà difficile incontrare, di persona, la signora ritratta proprio in uno dei murales più belli.
Cacciano, il paese dei murales artistici
I prodotti tipici e gli artigiani
Se siete in zona Fabriano, non potete non andare ad assaggiare il salame di Fabriano. Noi abbiamo seguito Luca Tombesi e siamo andati a conoscere l’azienda Carsetti, dove è possibile acquistare non solo il famoso salame, ma anche altri salumi e carni. Siamo andati anche nella bottega di Emiliano Scattolini, “Carta e cuoio” di Arcignano: insieme al cartaio Luigi Mecella produce carta fatta a mano e oggetti di pregio in cuoio e cartapesta.
Carsetti e il salame di Fabriano
Emiliano Scattolini, “Carta e cuoio”