Glossarietto di vocaboli dialettali fermani
Pietro Cipriani
a cura della Società Operaia di Fermo
2010
Si sente spesso dire che il dialetto stia scomparendo, stia morendo: permettetemi di dissentire.
Il dialetto è il registro linguistico che si sceglie quotidianamente per parlare con gli amici, la famiglia. E’ lo strumento che meglio di altri esprime la cultura di un territorio. Il dialetto, i suoi accenti, le intonazioni e cadenze, si acquisiscono quasi per imprinting fin da piccoli. Molti gruppi hanno scelto di musicare testi dialettali. Il teatro poi costituisce il naturale e prolifico palcoscenico di molte opere in vernacolo. Anche il web è stato coinvolto da questa fase di riscatto dialettale.
Certo, il dialetto non viene quasi più usato come strumento esclusivo di comunicazione, spesso viene frammisto all’italiano. Ma quante volte vi è capitato di usare consapevolmente un termine dialettale in un discorso in italiano, perché solo quella parola, quell’espressione, era in grado di rendere al meglio la vostra idea, di cogliere la particolare sfumatura? Il dialetto è in grado di dare colore e rendere più espressiva la lingua.
In questo contesto di rinnovato interesse verso il dialetto, visto sempre più come una ricchezza e non come sinonimo di povertà socio-culturale, si colloca il lavoro di Pietro Cipriani: “Glossarietto di vocaboli dialettali fermani” e, a continuazione dell’opera, “Lessichetto delle voci e accezioni del dialetto fermano”. Curiosi e divertenti libretti che raccolgono, rigorosamente in ordine alfabetico, termini, espressioni, modi di dire, propri del dialetto fermano. Un percorso, quello compiuto dall’autore, alla ricerca del patrimonio linguistico più vivo ed autentico di un territorio. Un percorso che lo ha visto raccogliere, nelle più svariate occasioni di incontro, conversazione ed ascolto della gente del posto, le colorite espressioni del parlato locale.
Lessichetto delle voci e accezioni del dialetto fermano
Pietro Cipriani
2014