I gradi di difficoltà escursionistica

Nei pressi del Rifugio Fonte Vetica, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Quali escursioni possiamo fare senza difficoltà? Spesso, durante le prenotazioni ai nostri eventi affrontiamo domande come “ce la farò? Com’è la difficoltà? E’ faticoso?”.

Partendo dal fatto che ognuno conosce bene le proprie capacità fisiche, un utilissimo metro di giudizio, oggettivo, è il dislivello dell’escursione e il grado di difficoltà.

Cosa si intende per escursioni di grado E? Per esperti? Niente di tutto questo, anche se è la prima cosa che ci viene in mente. E sta per “Sentiero Escursionistico” che si trova metà tra “Turistico” e “per Esperti”.

Ma andiamo per ordine, anche aiutandoci con il manuale del CAI. Si utilizzano quattro sigle della scala CAI per differenziare l’impegno richiesto dagli itinerari di tipo escursionistico.

 

Il Pian Grande nella morsa del gelo invernale, Parco Nazionale dei Monti Sibillini

T – Turistico

“Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 metri. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata”.

Sui sentieri del Canfaito, Riserva Regionale Naturale del Monte San Vicino e Monte Canfaito

Per farvi un esempio, una escursione di difficoltà T potrebbe essere il giro dei Piani di Canfaito, partendo dal Monumento dei Caduti (Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito) oppure un giro per i Piani di Castelluccio (Parco Nazionale dei Monti Sibillini).

 

Attraversamento del torrente Fiastrone, Parco Nazionale dei Monti Sibillini

E – Escursionistico

“Itinerari che si svolgono su sentieri di ogni genere, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono essere brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi, o brevi tratti su roccia, non esposti, non faticosi né impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano dell’utilizzo di equipaggiamento specifico (imbracatura, moschettoni, ecc.).

Richiedono un certo senso di orientamento, come una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente montano, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati”.

Verso la vetta del Monte Sibilla, Parco Nazionale dei Monte Sibillini

Come potete vedere in questa casistica rientra una grande fetta di escursioni. Infatti possono ricadere nella stessa categoria escursioni come da Valleria all’Eremo di San Leonardo (Parco Nazionale dei Monti Sibillini) che, secondo me, sarebbe da considerarsi al limite inferiore (quindi E-) o come da Foce di Montemonaco al Lago di Pilato (Parco Nazionale dei Monti Sibillini) che con i suoi 900 m di dislivello e tratti impegnativi come “Le Svolte” potrebbe tranquillamente collocarsi al limite tra la E e la EE (quindi E+). Alcuni sentieri come la cresta del Monte Sibilla, anche se non molto impegnativo dal lato fisico, è considerata una E+ per il solo fatto di camminare su di una cresta affilata ed esposta in alcuni punti. Quindi valutate bene anche i dislivelli in questo caso.

Leggi anche -> Monti Sibillini: da Foce di Montemonaco al Lago di Pilato. Una giornata particolare e La Notte di Natale all’Eremo di San Leonardo.

 

Verso la vetta del Monte Cucco, Parco Naturale Regionale del Monte Cucco

EE – per Escursionisti Esperti

“Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari:

  • Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi d’erba, o misti di rocce e erba, o di roccia e detriti);
  • Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.);
  • Tratti rocciosi, con brevi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della picozza, nonché la conoscenza delle relative manovre di assicurazione).

Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino e appenninico; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate”.

Sasso Spaccato, nei pressi di Tallacano. Zona Monte Ceresa detta “Appennino Perduto”

Ci sono molte escursioni veramente complete di grado EE nelle Marche. Proprio l’imbarazzo della scelta sia come lunghezza/difficoltà che come esposizione. Nei link qui sotto ne potete leggere due: un anello attorno il Monte Bove e un bel giro nel versante nord del Monte Sibilla (entrambe nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Leggi anche -> Monti Sibillini: un’escursione insolita, per esperti, sul Monte Bove e Nel regno del vento: il versante nord del Monte Sibilla.

 

Uno dei passaggi chiave della Via Danesi, verso il Corno Piccolo. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

EEA – per Escursionisti Esperti con Attrezzature

“Questa sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione”.

Via delle Bocchette Centrali, Dolomiti del Brenta

Dalle nostre parti sono quasi assenti e le più vicine le possiamo incontrare al Gran Sasso. Le vie ferrate Ventricini (attorno al Corno Piccolo), Danesi (fino alla vetta del Corno Piccolo) e Ricci (fino alla vetta del Corno Grande Vetta Orientale) sono molto belle e divertenti. Anche molto frequentate durante la finestra estiva!

 

Val Canatra, Parco Nazionale dei Monti Sibillini

EAI – Escursionismo in Ambiente Innevato

“Itinerari in ambiente innevato che richiedono l’utilizzo di racchette da neve, con percorsi evidenti e riconoscibili, con facili vie d’accesso, di fondo valle o in zone boschive non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con dislivelli e difficoltà generalmente contenute che garantiscano sicurezza di percorribilità”.

Val Canatra, Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Da un po’ di anni a questa parte le escursioni in ambiente innevato con le ciaspole hanno fatto il boom e proprio di queste si sta parlando quando troviamo grado EAI. Tali escursioni non saranno mai lunghe o con molto dislivello perché muoversi sulla neve comporta una fatica quasi doppia rispetto ad una classica escursione estiva o primaverile.

Alcuni esempi di queste ciaspolate sono le grandi classiche nella zona di Castelluccio di Norcia come dal paese al Monte Veletta con ritorno per la Val Cànatra (Parco Nazionale dei Monti Sibillini) oppure da Forca Canapine ai Pantani di Accumuli (al limite delle regioni Marche, Umbria e Lazio).

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