Il Sistema Provinciale d’Arte Contemporanea nelle Marche. SPAC quale futuro?

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Urbania, Teatro Bramante. Da sinistra: Gilberto Santini, Roberto Paci Dalò, Massimo Mattioli, Giovanni Gaggia, Camilla Falcioni

Qual è il futuro dell’arte contemporanea nelle Marche? E, nello specifico, quale sarà il destino dello SPAC – Sistema Provinciale Arte Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino, la sola ed unica Rete di arti visive contemporanee a livello regionale? Queste e molte altre le domande al centro dell’incontro SPAC quale futuro? Il Sistema Provinciale d’arte Contemporanea si interroga, tenutosi ieri 1° dicembre 2015 negli spazi del Ridotto del Teatro Comunale Bramante di Urbania (PU).

Alla luce del nuovo assetto amministrativo disegnato dalla Legge 56/14 sulla riorganizzazione delle funzioni delle Province, in vigore da gennaio 2016, il Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Daniele Tagliolini, promotore dell’iniziativa e presente al convegno, sottolinea come il legislatore abbia collocato, tra le funzioni non fondamentali, anche la cultura e che dal nuovo anno “la Regione Marche tornerà ad essere titolare delle politiche culturali del territorio diventando al tempo stesso il referente per tutti gli operatori, pubblici e privati del settore”. Prima di continuare, ulteriori domande sorgono spontanee, pronte a varcare il sistema dell’arte contemporanea per estendersi all’insieme delle espressioni culturali: come si fa a definire la cultura una funzione non fondamentale? Non fondamentale per chi? E ancora, come si fa ad avere la presunzione di dire e quindi di imporre una visione che non è assolutamente condivisa? Siamo lontani dal pensare che le Province la pensino allo stesso modo. Cultura è arte, musica, letteratura, teatro, tradizioni orali e scritte, mestieri, esperienze. Cultura è spettacolo, socialità, incontri, scontri, aperture, condivisioni. Sfido chiunque a non riconoscersi, almeno per una volta, in uno dei sopra citati contesti. Eppure c’è chi ci dice il contrario. Ma qualcosa noi la possiamo fare, e non credo che bastino solo striscioni e megafoni, la nostra protesta verso chi reputa la cultura non fondamentale deve partire dalle azioni concrete: andiamo al cinema a vedere un film, visitiamo un museo, una mostra, leggiamo, qualsiasi cosa ma leggiamo, andiamo a teatro, a un concerto, invadiamo con la nostra presenza fisica gli spazi culturali, perché quegli spazi sono anche i nostri, sono lì per noi, non per i muri o per le strade che li ospitano.

Dopo i saluti istituzionali, a cui hanno partecipato anche il sindaco di Urbania e l’Assessore alla Cultura, ci si interroga dunque su questa nuova sfida, sul porre all’attenzione regionale una realtà fino a questo momento provinciale. Alla conversazione, moderata da Camilla Falcioni, che si occupa da anni di Public Relations e Promozione Culturale, sono intervenuti Giovanni Gaggia, artista e fondatore di SPONGE arte contemporanea, Massimo Mattioli, giornalista e curatore, Roberto Paci Dalò, artista e musicista e Gilberto Santini, direttore di AMAT.

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Urbania, Teatro Bramante. Da sinistra: Daniele Tagliolini, Gilberto Santini, Roberto Paci Dalò, Massimo Mattioli, Giovanni Gaggia, Camilla Falcioni

Il Sistema Provinciale d’Arte Contemporanea, il cui acronimo è SPAC, nasce da un progetto del 2000 e riunisce 18 comuni della Provincia di Pesaro e Urbino, coinvolgendo 25 spazi espositivi dando vita ad una Rete estremamente diversificata nelle sue espressioni artistiche. L’insieme delle arti visive trova la sua linfa vitale in una trama di piccoli e grandi centri, nati anche grazie ad artisti di rilievo nazionale ed internazionale. Ricordiamo ad esempio a Pesaro la Fondazione Centro Arti Visive Pescheria, nata per volontà dello scultore Loreno Sguanci; a Cagli il Centro di Scultura Contemporanea, grazie allo scultore Eliseo Mattiacci; a Pietrarubbia il Centro TAM – Trattamento Artistico dei Metalli voluto da Arnaldo Pomodoro, solo per citarne alcuni. Un panorama davvero ricchissimo dove artisti giovani e affermati operano in piccoli borghi storici in stretta relazione con il territorio. Tutto questo non deve perdersi e l’artista Roberto Paci Dalò, nato a Rimini, musicista, visual art e co-fondatore nel 1985 della compagnia teatrale Giardini Pensili, porta la sua testimonianza artistica in giro per il mondo, affermando però l’importanza di lavorare in un contesto circoscritto, in una porzione di realtà, che sia Shangai, città al centro di un progetto nel 2012 o Rimini, dove oggi vive e lavora, perché “non si produce solo il manufatto ma un intreccio di relazioni”. L’arte in qualche modo cambia il “tessuto sociale”, come afferma Giovanni Gaggia, nato a Pergola dove attualmente vive e lavora. Nel 2008 fonda Sponge ArteContemporanea aprendo le porte di casa al mondo dell’arte, in quello che ha definito la sua “più grande performance”. Le stanze della sua abitazione diventano da allora luoghi espositivi, laboratori, residenze d’artista.

Ma non tutte le Regioni hanno la fortuna di avere una Rete di arte contemporanea paragonabile allo SPAC e il giornalista e curatore Massimo Mattioli, caporedattore di Artribune, evidenzia questo aspetto che rende le Marche quasi un unicum nel panorama nazionale (un riscontro si può trovare semmai in Francia con il modello FRAC – Fondi Regionali d’Arte Contemporanea). Ribadisce quindi la necessità di creare una Rete, quella Rete che manca nella sua Regione, l’Umbria, dove l’organizzazione provinciale non si è mai adoperata per crearne una e dove si riscontra una situazione opposta. Con una lucida visione dall’esterno, Mattioli esalta i risultati raggiunti dallo SPAC, una Rete che mostra di possedere una serie di vantaggi: è in grado di autoprodursi, crea pubblico, crea punti di interessi condivisi.

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Urbania, Teatro Bramante. Da sinistra: Roberto Paci Dalò, Massimo Mattioli, Giovanni Gaggia, Camilla Falcioni. Ph: Fabiola Cogliandro

L’ultimo intervento di Gilberto Santini, Direttore dell’Associazione Marchigiana Attività Teatrali (AMAT), interroga sulla diffidenza spesso mostrata da parte delle istituzioni verso l’arte contemporanea. Perché il contemporaneo fa paura? Fa paura perché inquieta, invade, ma l’uomo ha bisogno di questo, solo l’arte arriva davvero a farci vivere meglio. E questo il pubblico lo sa, semmai sono alcuni politici che faticano a capirlo, i quali adducono spesso, per non dire sempre, questioni economiche per rimbalzare iniziative legate al mondo dell’arte, pronunciando, qualora si presenti loro un progetto in ambito culturale, le tanto orticarie (orticarie per noi) parole: “mi spiace non abbiamo soldi”. Bene quindi gli auspici del Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Daniele Tagliolini, il quale afferma che non si deve ridurre tutto a questioni economiche, che bisogna mettere in discussione alcuni centri di costi, individuare ed eliminare gli sprechi, riorganizzare il budget, perché la Rete deve continuare e aprire nuovi rapporti e strategie con le altre istituzione culturali delle Marche. Da qui deve partire la Regione.

Un dubbio però mi assale, e non sono l’unica ad averlo pensato: ma nella Regione ci sono le competenze adatte a gestire non solo lo SPAC ma l’intera realtà dell’arte contemporanea delle Marche? Ci auguriamo di si e ci auguriamo anche che qualora non vi fossero la Regione sappia individuare una commissione scientifica con profili di alta professionalità.

 

Fanno parte del Sistema Provinciale Arte Contemporanea:

Acqualagna – Sezione d’arte contemporanea

Cagli – Centro per la Scultura Contemporanea

Cartoceto – ARTIaTEATRO

Fermingnano – Museo dell’Architettura

Fossombrone – Quadreria Cesarini

Frontino – Museo Franco Assetto

Frontone – Castello

Gradara – Palazzo Rubini-Vesin

Mondolfo – MAC (Mondolfo Arte Contemporanea)

Monteciccardo – Conventino

Montelabbate – Spazio Nobili

Pergola – Sezione di arte contemporanea “Itinera” – Raccolta Walter Valentini

Pesaro – Museo di arte grafica “Massimo Dolcini” presso Istituto Tecnico Commerciale “Bramante”

Pesaro – Fondazione Pescheria Centro Arti Visive

Pesaro – Raccolta d’arte contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino

Pesaro (Candelara) – Sala del Capitano

Pesaro (Novilara) – Casa Picena delle Arti e delle Culture

Pesaro – MACULA Centro Internazionale di cultura fotografica

Pietrarubbia – Centro TAM

Sant’Anna del Furlo – La Casa degli Artisti

Sant’Ippolito – Scolpire in Piazza

Serrungarina – L’arte nelle mani e residenze creative

Urbania- Collezione di Grafica Contemporanea

Urbino – Sala Castellani e Sala Incisori

 

Per maggiori informazioni:

http://www.spac.pu.it/index.php?id=15771

Provincia di Pesaro Urbino

Ufficio programmazione, promozione e gestione delle Attività Culturali

Tel. 07213592200

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