Particolare del soffitto di Palazzo Torri
A Macerata, ieri, era una di quelle domeniche da coperta e divano, da tisana e film, uno di quei film non impegnati, ma leggeri leggeri, da farti dimenticare che sta per tornare, di nuovo, il lunedì. Ieri era la prima domenica di primavera, anche se la pioggia non smetteva di venir giù, ma era anche una domenica importante, uno di quei giorni in cui devi assolutamente dimenticarti della coperta, della tisana e dei film, ed anche della pioggia. Infatti era il 22 marzo, una delle due giornate FAI di primavera.
Il Fondo Ambiente Italiano, anche quest’anno, ha organizzato la storica manifestazione, giunta alla sua ventitreesima edizione, che permette di scoprire luoghi meravigliosi di solito inaccessibili. In Italia erano oltre 780 i luoghi aperti, con visite a offerta, in 340 località in tutte le Regioni grazie all’impegno delle delegazioni e dei volontari dei Fai.
Una stanza di Palazzo Torri
A Macerata, per merito del Fai, ho potuto ammirare le stanze di Palazzo Torri, in via Garibaldi, chiuse normalmente al pubblico. Si tratta di un edificio costruito tra il 1746 e il 1773 da Gianluigi Torri da Montesanto su progetto di Luigi Vanvitelli ed è considerato uno dei più originali ed innovativi palazzi d’epoca per la struttura architettonica. Infatti “di rilievo è l’emiciclo prospiciente la facciata del palazzo, anticamente usato come rimessa delle carrozze, una soluzione che liberava il corpo del fabbricato dai maleodoranti cortili, solitamente adibiti a questa funzione nei palazzi nobiliari“(1).
A Palazzo Torri ho catturato con gli occhi la bellezza di soffitti e porte affrescate ed ho passeggiato tra le stanze di un edificio dove hanno soggiornato Gioacchino Murat e Napoleone. A farmi da guida sono stati gli studenti del liceo classico e linguistico di Macerata ed è stato un vero piacere ascoltare questi ragazzi che si sono impegnati, probabilmente per la prima volta, in una esperienza del genere.
“Il figlio di Gianluigi Torri da Montesanto, Gaspare, ultimata la costruzione dell’edificio, allestì nelle splendide sale affrescate del palazzo, oggi perfettamente intatte, una pinacoteca e una raccolta di oggetti preziosi, gioielli, porcellane, per lo più di provenienza ecclesiastica. Oggi la collezione purtroppo è andata dispersa ed è ricostruibile in parte solo attraverso fonti d’archivio. Il palazzo e i suoi proprietari intrecciano la propria storia con importanti avvenimenti del periodo napoleonico nelle Marche perché ospitarono Gioacchino Murat, che vi pernottò la notte prima della famosa battaglia di Tolentino, e Napoleone Bonaparte, il quale scrisse alla moglie della meravigliosa vista che si poteva godere dalla finestra della stanza di palazzo Torri in cui soggiornò”. (2)
E’ una piacevole sensazione sentirsi turisti nella propria città. Ci sono sicuramente ancora tanti luoghi da scoprire e da “catturare”, luoghi che raccontano storie avvincenti e curiose leggende. Non mi stancherò mai di uscire e conoscere, anche con quella pioggia incessante.
(1)(2) Testo di Serenella Ottone; bibliografia: archivio della curia vescovile di Macerata, Fasc. Torri.