Lu Serpe di Falerone

Falerone

Il piccolo borgo di Falerone || Foto di Simona Pezzotta

Abbiamo un debito di riconoscenza verso degli ordini conventuali.
Molte golosità che appartengono alla tradizione dolciaria italiana traggono le loro origini proprio da abili mani monacali.
Dolci storici, ma non tutti con la stessa notorietà. Se infatti alcuni di loro hanno superato le mura claustrali ed i confini cittadini dei luoghi di origine, divenendo un simbolo della pasticceria classica italiana (si pensi alla Sfogliatella Santa Rosa del Monastero di Santa Rosa a Conca dei Marini), per molti altri non è stato così! Pur giungendo all’esterno dalle cucine monastiche, pur riprodotti nelle cucine domestiche e commercializzati da laboratori, questi dolci sono rimasti profondamente ancorati ai loro luoghi d’origine. Delle specialità che nel tempo sono state codificate come tradizionali del territorio, identificandolo, qualificandolo, ma la cui fama e la cui diffusione tuttavia sono rimaste circoscritte, limitate, in termini geografici. E questo è il caso di Lu Serpe di Falerone, una leccornia capace, come pochi, di non farsi più scordare una volta assaggiata.

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Come le ciliege, una tira l'altra: le Olive Ascolane

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 Piazza Arringo | © Nicola Pezzotta 2009. All rights reserved

Ascoli Piceno è una città sorprendente, culturalmente stimolante. Le diverse epoche storiche l'hanno percorsa e vissuta, lasciando tracce evidenti nel tessuto urbano. In esso si sono incontrati, mescolati e fusi insieme stili diversi - dal romanico al gotico, dal barocco al liberty - in una perfetta armonia. Questo è quello che sorprende di più. Fondamentale in questo gioco di eleganza ed armonia è stato il ruolo del travertino. Per duemila anni è stato usato come principale materiale per la costruzione di palazzi signorili, palazzi del potere, chiese e per la pavimentazione delle piazze, donando, con le sue morbide tonalità, quella preziosa luminosità che rende il centro storico di Ascoli Piceno tra i più apprezzati d'Italia.
Città del travertino, città delle cento torri, città del travertino parlante, tanti sono i modi per chiamarla e tante altre espressioni potrebbero essere trovate ed usate, camminando per la città. E sì, perché è proprio a piedi che si riesce ad apprezzare a pieno la città di Ascoli Piceno, a scoprirne il vero volto, percorrendo le caratteristiche viuzze e facendosi sorprendere da suggestivi scenari.

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