Lu Serpe di Falerone
Il piccolo borgo di Falerone || Foto di Simona Pezzotta
Abbiamo un debito di riconoscenza verso degli ordini conventuali.
Molte golosità che appartengono alla tradizione dolciaria italiana traggono le loro origini proprio da abili mani monacali.
Dolci storici, ma non tutti con la stessa notorietà. Se infatti alcuni di loro hanno superato le mura claustrali ed i confini cittadini dei luoghi di origine, divenendo un simbolo della pasticceria classica italiana (si pensi alla Sfogliatella Santa Rosa del Monastero di Santa Rosa a Conca dei Marini), per molti altri non è stato così! Pur giungendo all’esterno dalle cucine monastiche, pur riprodotti nelle cucine domestiche e commercializzati da laboratori, questi dolci sono rimasti profondamente ancorati ai loro luoghi d’origine. Delle specialità che nel tempo sono state codificate come tradizionali del territorio, identificandolo, qualificandolo, ma la cui fama e la cui diffusione tuttavia sono rimaste circoscritte, limitate, in termini geografici. E questo è il caso di Lu Serpe di Falerone, una leccornia capace, come pochi, di non farsi più scordare una volta assaggiata.