Ape su girasole | © Nicola Pezzotta. All rights reserved.
Le api, che mondo affascinante!
Avevo già avuto modo di conoscere la complessa e sorprendente vita sociale di questi insetti, grazie anche alla coinvolgente passione dell’apicoltrice del Country House Salomone di Matelica. Ma mai avrei immaginato di vedere, toccare ed attingere miele da un favo naturale! E che miele! Fluido, chiarissimo, quasi trasparente, delicato, in altre parole acacia.
Miele d’acacia | © Nicola Pezzotta. All rights reserved.
La tarda primavera è periodo di sciamature e capita spesso che il nostro frutteto venga visitato dalle vecchie regine con il loro seguito di api in cerca di una nuova sistemazione. Si tratta solitamente di una semplice visita, sostando nel frutteto solo poco tempo: mezza giornata o al più un giorno. Questa primavera invece le cose sono andate diversamente. Una colonia di api ha deciso di stazionare stabilmente nel nostro frutteto, facendo del susino la sua nuova abitazione. Approfittando della nostra disattenzione, le api hanno realizzato in breve tempo (secondo l’apicoltore erano trascorsi almeno cinque giorni dalla sciamatura) più favi naturali: cellette perfettamente esagonali saldamente ancorate ad un ramo dell’albero da uno strato di cera, modellate e sagomate seguendo l’andamento del ramo, le sue diramazioni e gomiti, finendo così per inglobare nella struttura ramoscelli, foglie e frutti.
Favo naturale | © Nicola Pezzotta. All rights reserved.
Favo con susine | © Nicola Pezzotta. All rights reserved.
Favo con foglia | © Nicola Pezzotta. All rights reserved.
Tanto per la nostra sicurezza, quanto per la loro salvaguardia, si è reso necessario l’intervento dell’apicoltore perché procedesse nella delicata operazione di spostamento della colonia, dall’albero all’arnia. Operazione non tra le più facili data la presenza dei favi. Il rischio, ed il timore dell’apicoltore, era la morte della regina. Rischio poi scongiurato poiché il trasloco forzato è andato a buon fine.
Al momento in cui scrivo sono trascorse quasi tre settimane dall’operazione di spostamento ed ecco pronta una nuova sorpresa. Un piccolo e nuovo gruppo di api, nel suo giro di perlustrazione, si è fermato proprio sullo stesso ramo di susino, iniziando una piccola produzione di miele. Che fosse il preannuncio di un nuovo sciame?
Quello che resta dopo lo spostamento della colonia. || Foto di Simona Pezzotta
Gli episodi sono stati l’occasione per conoscere meglio l’apicoltore Del Gatto Giovanni che ha collocato parte del suo apiario in un’area al confine con il nostro frutteto.
Diretto, brusco nei modi, così è Giovanni di primo impatto, in una superficiale analisi. In realtà la sua rudezza nasconde un grande senso pratico ed una concretezza non comuni. Grande la sensibilità per le tematiche ambientali e soprattutto grande l’amore per il mondo delle api. Una combinazione che non poteva non colpirmi, non lasciare il segno, spingendomi ad approfondire la sua conoscenza.
Scopro così che il suo non è semplicemente un lavoro, ma una passione, una dote naturale, una predisposizione, un qualcosa di innato insomma. Qualcuno l’ha definito il Mozart delle api; mai definizione è stata più giusta! Come per il precoce e naturale talento mostrato da Mozart per la musica, così è stato per Giovanni: un’inclinazione naturale, un istinto innato. E sì, perché è solo di istinto, di un impulso irresistibile che si può parlare se, all’età di due anni, Giovanni si allontana da casa per un intero pomeriggio lasciando la famiglia in un completo stato di ansia. Dov’era finito? Fu ritrovato davanti alle quattro arnie del nonno, perduto in un’affascinata contemplazione delle api.
Articolo di Muscosa