Uno dei due leoni a guardia della città. || Foto di Simona Pezzotta
Sede dell’Accademia delle Erbe Spontanee, Monte San Pietrangeli è una cittadina vocata alle erbe spontanee. Qui tutto parla di erbe e di fiori, persino i vicoli.
Traversa Zafferano, Monte San Pietrangeli. || Foto di Simona Pezzotta
Tale è l’interesse della comunità per l’argomento che, proprio alle erbe spontanee, è stato dedicato un intero week end di festeggiamenti, il primo del mese di giugno. Escursioni per il riconoscimento delle erbe spontanee, laboratori, spettacoli teatrali aventi come comune denominatore il tema delle erbe, mostra mercato di erbe e fiori, di confetture e formaggi con erbe, di prodotti biologici ed infine piatti da gustare tutti rigorosamente con erbe spontanee. Questo l’intenso programma dei due giorni di festa.
Alcune erbe spontanee ed il loro riconoscimento. || Foto di Simona Pezzotta
Confettura di rosa canina. || Foto di Simona Pezzotta
Il mio principale rammarico è stato quello di non aver potuto seguire tutti i laboratori in programma la domenica pomeriggio, giorno in cui mi sono recata nel grazioso Comune a cavallo tra le valli dei fiumi Tenna ed Ete Morto. Due acquazzoni si sono intervallati nel pomeriggio, determinando da un lato una mia ritardata partenza, dall’altro uno slittamento temporale delle attività in programma con conseguente loro sovrapposizione ed un parziale fuggi fuggi tra gli espositori della mostra mercato. Un peccato davvero trovare la piazza della cittadina semi svuotata!
Un resoconto di quanto visto e gustato è comunque doveroso, perché, sia pur breve, la partecipazione è stata particolarmente stimolante.
Lane e tessuti tinti con colori naturali. || Foto di Simona Pezzotta
Pratica di laboratorio di tintura. || Foto di Simona Pezzotta
Sarà perché pasticciare con i colori mi ha sempre divertita molto, oppure perché l’idea di tingere lane e tessuti utilizzando solo piante tintorie mi ha sempre incuriosita, ma il laboratorio di tintura mi ha subito catturata. Alessandra, l’operatrice, ha guidato tutti noi presenti nell’affascinante mondo dei colori naturali, mostrandoci nella pratica, conferendo una gradevole colorazione blu ad alcuni fazzoletti, le varie fasi del processo di tintura. La sua preparazione si è completamente palesata quando, colpiti dal procedimento, abbiamo iniziato a tempestarla di domande. Lei, con chiare e semplici spiegazioni, ha soddisfatto ogni nostra curiosità.
Alcune piante tintorie. || Foto di Simona Pezzotta
Molto interessante è stato anche il laboratorio di degustazione dei formaggi con le erbe, una vera e propria analisi sensoriale curata dall’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi. Purtroppo, a causa di una coincidenza temporale con un’altra attività, non ho potuto prendervi parte ma solo seguire per alcuni minuti.
Pasta all’uovo all’ortica. || Foto di Simona Pezzotta
Ed ecco giunti a quella che si è rivelata la sorpresa del pomeriggio, davvero inattesa: il laboratorio “Impariamo a fare la pasta all’ortica”. Nato inizialmente come attività per bambini, a causa di una loro assenza, il laboratorio si è trasformato ben presto in attività per adulti. Tutti attorno al tavolo con quella attenzione di chi vuole catturare con gli occhi ogni segreto culinario, assistevamo alla stesura della pasta all’uovo all’ortica, quando ecco giungere un divertente e divertito fuori programma che ha suscitato l’ilarità dei presenti. Come capita a chi cucina (a casa mia non è così infrequente), si è manifestata una divergenza d’opinione tra madre e figlia (di cui vedete le mani in primo piano sulla foto), sul modo più corretto di stendere la pasta all’uovo. La mamma, come solo una madre sa fare, ha rimproverato la figlia, non proprio una ragazzina alle prime armi, perché la pasta non andava stessa in quel modo. La figlia, un pochino risentita, ha chiaramente detto la sua. Da qui è nato un divertente, ma anche giocoso, scambio di vedute tra le due dal distinto sapore di casa. E’ proprio vero, si resta sempre figli agli occhi di una mamma!
Pasta all’uovo all’ortica tirata con il mattarello. || Foto di Simona Pezzotta
Ma torniamo alla pasta all’uovo all’ortica. Dopo essere stata tirata con il mattarello, la pasta è stata più volte ripiegata su sé stessa e quindi tagliata, ricavandone delle colorate tagliatelle. Come è stata realizzata? Semplicemente mescolando alla farina ed alle uova, le foglie di ortica lessate e ben strizzate.
Il taglio della pasta all’uovo all’ortica. || Foto di Simona Pezzotta
E’ stato inevitabile, giunti a questo punto, chiedere come condire le tagliatelle. Ecco la ricetta suggeritaci, una ricetta dal sapore di primavera.
Ingredienti:
- tagliatelle all’ortica
- fave novelle
- piselli novelli
- punte di asparagi
- aglio
- olio extravergine d’oliva
- sale
Procedimento:
in una capiente padella lasciate imbiondire l’aglio con l’olio extravergine d’oliva. Unite le fave, i piselli e le punte di asparagi. Salate, mescolate di tanto in tanto e lasciate cuocere per qualche minuto. Io consiglierei di aggiungere un poco di brodo vegetale per facilitare la cottura delle verdure che dovranno comunque restare croccanti. Nel frattempo portate ad ebollizione dell’acqua salata e cuocete le tagliatelle. Scolatele al dente ed unitele al sugo. Lasciate insaporire e servite.
Alcune preparazioni a base di erbe spontanee. || Foto di Simona Pezzotta
Non pienamente soddisfatta, la signora che ha curato la preparazione delle tagliatelle, ci ha indicato anche un altro modo per condirle: usare la salsa di rughetta. Rimasti tutti un poco spiazzati nell’ascoltare quelle parole, anticipando nel tempo le nostre domande, ecco tirare fuori una cesta, la cesta delle meraviglie. Barattoli di varie misure con contenuti insoliti dalle diverse gradazioni di colore hanno fatto la loro comparsa, tutti correttamente etichettati ed accompagnati dal loro corrispondente in erbe spontanee fresche: salsa di rughetta per la pasta e gli gnocchi, crema di portulaca per i crostini, fiori di calendula sotto sale da usare nei risotti, cardi sott’olio e, se questo non bastasse, bottoni di tarassaco sott’aceto e liquore di cardo mariano, altre golose preparazioni purtroppo assenti nella cesta. Come bimbi in un negozio di balocchi, siamo stati presi tutti da un irrefrenabile bisogno di toccare, di guardare, di sapere… già sapere… possiamo conoscere come si prepara la salsa di rughetta visto che i libri di ricette sono andati letteralmente a ruba?
Alcune pietanze in degustazione durante la giornata. || Foto di Simona Pezzotta
Con lo stomaco brontolante e le papille gustative stimolate dal continuo parlare di cibo, non ho potuto fare altro che restare a cena a Monte San Pietrangeli. Un menù all’insegna delle erbe spontanee quello curato dalla Pro loco, e come poteva essere altrimenti:
- antipasto a base di crostini; frittatina alle erbe spontanee; donzellette monsampietrine ovvero dei gustosi bocconcini fritti dal morbido cuore verde, un cuore che si scioglie al palato
- cannelloni all’ortica
- involtini alla mesticanza d’erbe
- patate fritte della nonna
- vino ed acqua
Articolo di Muscosa