Pedaso e la perla violata

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Probabilmente non tutti sanno che nella cittadina costiera di Pedaso è localizzata un’area floristica protetta di pregevole interesse botanico: “Collina La Cupa”. L’area è interessata dalla presenza di una specie rara, la Coronilla valentina ssp. valentina, e dalla presenza del bosco “La Cupa” il quale, dopo la lecceta del Monte Conero, costituisce la formazione forestale più estesa e meglio conservata in tutto il litorale marchigiano.

Ma cosa sono le aree floristiche protette?

Istituite dalla legge regionale n.52 del 30 dicembre 1974, le aree floristiche sono superfici nelle quali crescono piante rare o in via di estinzione. Al loro interno è proibita la raccolta, l’estirpazione ed il danneggiamento di tutte le piante che vi crescono spontaneamente.

Un grande merito va riconosciuto alla legge regionale 52/1974: aver affrontato e garantito la tutela delle specie d’interesse floristico in un’ottica moderna. La legge in questione, infatti, non ha disposto una mera tutela delle singole specie, enumerandole in un elenco, bensì ha previsto la tutela e la conservazione di aree più vaste, dando in questo modo valore e rilievo anche al contesto ambientale in cui le piante crescono.

Nella regione Marche si contano ben 109 aree floristiche distribuite su tutto il territorio e rappresentanti i diversi ambienti naturali: quello montano, quello collinare e quello costiero. In quest’ultimo ambiente troviamo “Collina La Cupa”, la profonda spaccatura quasi a picco sul mare del monte Serrone. Si tratta di un’area particolarmente suggestiva, intimamente e tragicamente legata alla storia passata di Pedaso e dei suoi abitanti.

Per una cittadina come Pedaso che fa della tutela dei beni storici ed ambientali da sempre la sua bandiera, disporre di un’area floristica di tale rilievo rappresenta senza dubbio un valore aggiunto. Eppure, ecco cosa è accaduto in quella zona qualche mese fa.

A seguire la Testimonianza di Fabio Taffetani, professore di Botanica sistematica all’Università Politecnica delle Marche.

A Pedaso trovato un modo innovativo per attirare i turisti a primavera

Sono tutti buoni a organizzare sagre e iniziative mangerecce per finalità turistiche nel periodo pasquale, ma questa è una vera novità assoluta! A Pedaso (FM) si sono chiesti come stimolare l’arrivo di vacanzieri e di appassionati di passeggiate all’aria aperta, ed hanno trovato una originale soluzione: “visto che l’area più attraente e suggestiva de paese, la Collina La Cupa, è Area Floristica Protetta (Legge Regionale 52/74), possiamo invitare frotte di appassionati a visitarla e facciamo in modo che non corrano alcun rischio di incappare nelle sanzioni previste per chi danneggia le specie spontanee, che in questo periodo sono così attraenti ed in piena fioritura”. Come? In un modo molto semplice, realizzando una bella fascia di diserbo di due metri per ciascun lato della carreggiata!

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Si possono notare, in basso, la fascia sottoposta a diserbo dell’ampiezza di circa due metri, il palo con il cartello indicante l’area floristica (piegato per la vergogna) e in alto le abbondanti fioriture di Coronilla valentina, circondate dai cespi di vellara (Ampelodesmos mauritanicus) | © Fabio Taffetani 

La sorpresa l’hanno vissuta i partecipanti al Corso dell’Accademia delle Erbe Spontanee, corso che si sta svolgendo in questo periodo a Monte San Pietrangeli (FM), durante la passeggiata organizzata domenica 1 aprile (la giornata dei pesci d’aprile). Il gruppo stava risalendo la strada di Via dei Piceni che porta verso la sommità di Collina la Cupa quando nel punto di maggior sviluppo della vegetazione delle pareti hanno trovato la pessima sorpresa. Non si aspettavano certo di trovare un atto di tale insipienza, realizzato proprio da quell’amministrazione pubblica che dovrebbe intervenire nel garantire l’informazione, per far conoscere a tutti il grande valore del patrimonio naturale di quell’area, ma che ha anche il compito di garantire il controllo, per evitare che chiunque lo danneggi seriamente.

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A sinistra il perimetro dell’Area floristica protetta e a destra due immagini della specie di maggior interesse, Coronilla valentina, un arbusto appartenente alla famiglia delle Leguminose, raro per la nostra regione dove è segnalato solo per poche località, oltre la Collina La Cupa, della costa fermana (Boschetto del Cugnolo, Collina Aprutina, Collina S. Biagio) e al Parco del Conero | © Fabio Taffetani 

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 Molto soddisfatto dell’iniziativa potrà essere probabilmente anche l’agricoltore che coltiva il campo sopra la curva ripresa dalla foto (siamo nella parte alta della Collina la Cupa, poche centinaia di metri sopra al punto delle foto precedenti) | © Fabio Taffetani

L’appezzamento a contatto con la strada è infatti, coltivato ad erba medica e il conduttore ha scelto questa coltura pluriennale probabilmente proprio per il fatto che non ha bisogno di trattamenti chimici, ed inoltre, come se non bastasse, se avesse aderito al disciplinare biologico, avrà serie difficoltà a dimostrare la sua estraneità al diserbo (un’Amministrazione pubblica che, senza alcun motivo, danneggia l’attività produttiva di un privato: cose da non credere!).

Fabio Taffetani – Via Verdefiore, 12 – Appignano (MC) – f.taffetani@alice.it – Venerdì, 6 aprile 2012

 

Di nuovo un uso disinibito del diserbo chimico (vedi “Primavera silenziosa“) e, ancor più gravemente, questa volta a carico di un’area protetta. Eppure sulla pericolosità degli erbicidi si sono scritti fiumi di inchiostro (vedi anche “Il Fatto ambiente & veleni“). Non sarà il caso, dunque, di rivedere le scelte politiche delle amministrazioni locali e quelle individuali?

Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento consiglio vivamente una piccola ricerca sul canale YouTube, ricerca che andrà indirizzata verso “Il mondo secondo Monsanto”, vi assicuro non ve ne pentirete!

 

Articolo di Muscosa

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