Il panorama dalla cima del Monte San Vicino. Ph. Lucia Paciaroni
La meta ideale per ritornare (o per scoprire per la prima volta) la montagna, dopo il lungo periodo di stop forzato a causa dell’emergenza covid-19, è sicuramente la Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito.
La riserva, gestita dall’Unione Montana Potenza Esino Musone, offre innumerevoli proposte per trascorrere uno o più giorni immersi tra storia e natura. Ho scelto proprio un’escursione all’interno della riserva per il mio ritorno in montagna, una meta semplice che in molti conoscono e che è ideale anche per le famiglie con bambini. Sto parlando del Monte San Vicino.
Questo monte, alto 1.479 metri, è ben visibile e riconoscibile da diversi angoli della regione e si raggiunge la vetta dopo circa 1,6 chilometri affrontando un dislivello di circa 260 metri.
Il sentiero dai Prati di San Vicino al Monte San Vicino (sulla via del ritorno)
Il punto di partenza sono i Prati di San Vicino, che in questo periodo regalano delle fioriture spettacolari di margherite, narcisi del poeta, ranuncoli e orchidee selvatiche. Si lascia la macchina lungo la strada e si entra poi nell’area delimitata da una staccionata, qui basterà andare dritto e inoltrarsi nella faggeta imboccando il sentiero numero 112A.
Il punto di partenza per raggiungere la cima del Monte San Vicino
Nella prima parte vi ritroverete abbracciati dall’ombra dei faggi, piano piano poi si aprirà un panorama mozzafiato che, nelle giornate più limpide, vi mostrerà il Monte Catria, il Cucco fino ai Monti Sibillini.
Il sentiero è agevole, ma in alcuni punti roccioso ed esposto, quindi fate attenzione e, mi raccomando, indossate scarpe da trekking. Mantenendo un’andatura tranquilla, dopo circa 50 minuti, inizierete a intravedere l’imponente Croce del Monte San Vicino. Arrivati alla croce si potrà ammirare un paesaggio spettacolare a 360° che spazia dal lago di Castreccioni di Cingoli a Poggio San Romualdo fino alla vallata dove è ben riconoscibile Fabriano. Alle vostre spalle ritroverete i Monti Sibillini.
La croce del Monte San Vicino
Per il ritorno, dovrete percorrere lo stesso itinerario dell’andata. Arrivati al punto di partenza, i più grandi, possono fare una deviazione verso sinistra (sentiero 173B) e andare a scovare la Grotta di San Francesco, con circa 15 minuti di cammino, ma la sconsigliamo ai bambini perché il sentiero in alcuni punti è ripido e roccioso e si scivola facilmente.
La grotta di San Francesco. Ph. Lucia Paciaroni
Dopo questa bella escursione, una tappa obbligata è sicuramente il borgo di Elcito, nel comune di San Severino Marche (provincia di Macerata), dove potrete rifocillarvi al ristoro “Il cantuccio”, che vi delizierà con cresce, salumi, formaggi ed erbe. Da provare anche la birra artigianale “Il brigante di Elcito”. Per conoscere aperture e modalità di prenotazione (in particolare in questo periodo), visitate la pagina facebook o inviate un whatsapp al numero 328.0208550.
Elcito. Ph. Lucia Paciaroni
Elcito è un minuscolo borgo arroccato su uno sperone roccioso che si affaccia sulla Valfucina e sul Monte San Vicino. Un tempo, intorno al XII secolo, era un castello eretto in posizione strategica a difesa della potente abbazia benedettina di Santa Maria in Valfucina, diventò poi un borgo di pastori e contadini. Oggi conta pochi abitanti e resta un vero gioiello da visitare e scoprire perdendosi piacevolmente tra le sue case in pietra.
E se, dopo l’escursione e una bella crescia, non siete ancora stanchi, non perdetevi una sosta nella maestosa faggeta di Canfaito, che abbiamo suggerito anche in “Le Marche con i bambini” (Giaconi Editore), una guida per famiglie (e non solo) curata da Silvia Alessandrini Calisti (mammemarchigiane.it), Vissia Lucarelli (Marche for kids) e la sottoscritta, Lucia Paciaroni.
La faggeta di Canfaito in autunno. Ph. Lucia Paciaroni
Per raggiungerla vi basterà ripartire da Elcito e all’incrocio alla fine del borgo, girare a destra. Dopo qualche chilometro, noterete un monumento, con la macchina potete addentrarvi nel bosco e lasciarla nell’ampio parcheggio indicato e, a piedi, oltrepassate la sbarra. A questo punto… andate a perdervi! È il luogo ideale per piacevoli passeggiate e picnic (mi raccomando, portate sempre con voi un sacchetto per i rifiuti!). Canfaito, il cui nome deriva dal latino campum faitum, ossia campo di faggi, è proprio una distesa di faggi attraversata da numerosi sentieri.
Appena arrivati proseguite dritti e, dopo aver superato un edificio e una recinzione, basterà fare ancora qualche metro per incontrare, alla vostra sinistra, uno dei faggi più antichi delle Marche, inserito tra gli alberi monumentali della regione.
Uno dei faggi più antichi delle Marche
Poco più avanti, addentrandovi un po’ nel bosco, sempre sulla sinistra, noterete un altro faggio, parzialmente distrutto, dove però si può accedere all’interno del tronco cavo!
Uno dei murales di Braccano. Ph. Lucia Paciaroni
Se vi fermate nei dintorni più giorni, vi consigliamo anche una visita nel borgo di Braccano, nel comune di Matelica (provincia di Macerata), noto per i suoi murales. Il paese si trova sul versante occidentale del Monte San Vicino e vi suggeriamo di percorrere le sue vie e le sue stradine per scovare i colorati murales sulle case, sui fienili e sui capannoni realizzati dagli studenti dell’Accademia di Brera e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, con la partecipazione di artisti provenienti da tutto il mondo. Da Braccano potrete incamminarvi verso la suggestiva Gola di Jana, un’escursione semplice che consigliamo anche nella guida “Le Marche con i bambini”.
Se volete camminare di meno, potete attraversare con l’automobile il paese e prendere una strada sterrata. Dopo circa un chilometro, alla vostra sinistra, noterete uno slargo dove parcheggiare e l’indicazione verso la gola. Il percorso è molto semplice e ha una lunghezza di circa 1 chilometro. Arrivati alla forra, addentratevi tra le sue ripide pareti, seguendo lo scroscio dell’acqua della piccola cascata.
La Gola di Jana. Ph. Lucia Paciaroni
Al ritorno, consigliamo un’altra sosta “mangereccia” al bar ristoro “Il murales”. A Braccano c’è anche il Museo della Resistenza e della cultura del territorio “Don Enrico Pocognoni”, ospitato nell’ “edificio che una volta era la scuola elementare, oggi ristrutturato” e intitolato al “parroco fucilato dai nazisti il 24 marzo 1944” nell’eccidio di Braccano. “Il museo è dedicato, oltre che al racconto del lavoro dei carbonai che caratterizzarono la vita di queste zone nella prima metà del ‘900, allo stretto rapporto tra ambiente e lotta partigiana di resistenza all’oppressione nazi-fascista, col racconto di ciò che avvenne nel territorio del San Vicino, e con la presentazione di coloro che ne furono i protagonisti”.
La Gola di Jana. Ph. Lucia Paciaroni
Se non avete molta voglia di camminare, vi consigliamo anche la distesa erbosa di Pian dell’Elmo, luogo ideale per rilassarsi e fare un picnic e dove è presente anche l’area camping “Elmo”. Un altro suggestivo angolo della riserva, dove sono presenti anche dei giochi per i bambini, si trova lungo la strada che conduce ai Prati di San Vicino da Braccano e in questi giorni è una colorata distesa di fiori spettacolari [ecco la posizione: >>>].
Insomma, la Riserva del Monte San Vicino e del Monte Canfaito è ricca di sentieri per tutta la famiglia e di borghi spettacolari. Prendete nota, scopritela e lasciatevi incantare!
Fonti
> Silvia Alessandrini Calisti, Vissia Lucarelli, Lucia Paciaroni, Le Marche con i bambini, Giaconi Editore, 2017.
> Nicola Pezzotta, Luca Marcantonelli, A piedi sull’Alta Via delle Marche. Dal Montefeltro ai Sibillini, Iter edizioni, 2019
> Sito della Riserva del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, http://www.riservamontesanvicino.it/ [ultimo accesso: 14 maggio 2020]