Pozza e Umito, due piccole frazioni di Acquasanta Terme in provincia di Ascoli Piceno, costituiscono lo scenario di uno dei più antichi e caratteristici carnevali della regione Marche, il Carnevale degli Zanni. La festa, che si svolge il sabato precedente al martedì grasso, nonostante l’unicità che la contraddistingue da tutte le altre feste della regione, è una delle meno conosciute e, fino a qualche anno fa, era appanaggio dei soli abitanti delle due frazioni.
La posizione isolata di questi piccoli paesi di montagna, incastonati lungo la valle del Garrafo all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ha fatto sì che il loro carnevale e le tradizioni ad esso legate, si siano mantenute intatte negli anni. A partire da 2011, quello degli “Zanni” è entrato a far parte dei carnevali storici del Piceno insieme a quelli di Castignano, Offida ed Ascoli Piceno.
ll nome Zanni a molti rimanderà ad una delle figure più famose della Commedia dell’arte del XV secolo, derivante dal diminutivo dialettale veneto\lombardo del nome Gianni. Da questa maschera nei secoli successivi sono poi derivate altre maschere come Brighella, Arlecchino e Pulcinella.
Una delle ipotesi sulla derivazione di questo carnevale rimanda proprio a questa tradizione del nord del paese. Si dice infatti che i maestri comacini lombardi, arrivati nei paesi intorno ad Ascoli per lavorare il travertino, di cui è ricco il territorio, abbiano importato la maschera dello Zanni. Tutt’oggi il costume indossato rimanda molto a quelli presenti in molte zone dell’arco alpino.
Secondo altre ipotesi, invece, il carnevale di Pozza e Umito si fa risalire direttamente all’epoca arcaica romana dai riti propiziatori propri dei “carmina arvalia”.
Si tratta di una festa che mi ha sempre incuriosito e affascinato, per la sua storia e per la sua unicità, e quest’anno sono finalmente riuscito ad andarci insieme agli amici dell’associazione culturale Radici senza terra. Dopo aver fatto una breve e piacevole escursione e mangiato all’agriturismo “Laga Nord” di Umito (con tanto di stornellatori che hanno allietato il pasto coinvolgendo ironicamente i presenti!), ho seguito il corteo e mi sono lasciato trascinare dall’atmosfera gioiosa e colorata.
Il Carnevale degli Zanni si svolge tra le due frazioni dell’acquasantano con un corteo che ha inizio a Umito e, dopo una serie di soste dove ci si rifocilla con cibo e vino nelle case degli abitanti, accompagnati da musica e balli, si raggiunge Pozza. Il corteo è formato da diverse figure: il diavolo, la coppia di sposi, il guardiano del diavolo, i suonatori d’organetto e soprattutto dail gruppo degli Zanni. Ad aprire il corteo vi è il diavolo che imbraccia un forcone, tenuto a bada con una catena dal suo guardiano (ora in costume da carabiniere); seguono i suonatori di organetto che precedono la coppia degli sposi. A chiudere il gruppo ci sono gli Zanni con i loro sfarzosi e coloratissimi copricapi chiamati coccarde, sicuramente l’aspetto più caratteristico e originale di questo Carnevale.
Il loro costume è completato da pantaloni, maglia, guanti e calzini bianchi con pon-pon e spesso da un colorato scialle sulle spalle. In mano tengono la “staiola” una specie di spada in legno addobbata con incisioni e disegni. Il copricapo, di forma conica, è abbellito con delle striscioline colorate di carta velina. Nella parte anteriore, in passato, era agganciato un telo nero per coprire il viso e sopra al copricapo i giovani mettevano un disegno raffigurante le sembianze della loro moglie “ideale”. Durante la sfilata, se una ragazza accettava la “proposta”, apponeva due striscioline di carta alla coccarda. A coordinare il corteo vi è il capo zann che impartisce i movimenti aiutandosi con un fischietto. Durante il corteo gli Zanni circondano gli sposi tenendosi per le staiole e iniziano a girare, cambiando periodicamente il senso di marcia. All’interno del cerchio gli sposi ballano accompagnati dalla musica degli organetti in un rito propiziatorio ben augurante sia per la fertilità della coppia che per l’abbondanza dei raccolti.
Uno dei momenti più toccanti riguarda il passaggio del corteo nel cimitero internazionale partigiano, dove, dopo aver ricordato i defunti della comunità, vengono onorati con canti e balli.
Impossibile poi non farsi coinvolgere dalla musica: la sfilata diventa un momento di festa per tutti, figuranti e partecipanti, che si lasciano trascinare dall’aria festosa e si scatenano nelle danze.
Nei banchetti posti lungo il tragitto vengono inoltre serviti, insieme ad altre leccornie, anche i tipici ravioli dolci di castagne. Il territorio che circonda le due frazioni è infatti noto per la presenza di estesi castagneti. Da Umito inoltre partono diversi sentieri escursionistici tra cui quello che conduce verso due delle cascate più belle della regione, quelle della Prata e della Volpara.
Le piccole frazioni di Umito e Pozza hanno affrontato lo spopolamento delle montagne e le terribili conseguenze del sisma, ma sono territori che, con orgoglio e passione, resistono! In queste zone – che la mia passione per la montagna mi ha portato a frequentare da anni – si respira aria di accoglienza, di forza e passione. Quindi vi consiglio di visitare questi luoghi per scoprire le bellezze delle Marche, storiche, naturalistiche e… non solo! Scoprirete che questo territorio, insieme ai suoi abitanti, vi accoglierà in un caldo abbraccio.
Servizio fotografico a cura di Luca Marcantonelli e Lucia Paciaroni. L’intero servizio sarà pubblicato sulla Pagina Facebook “Con in faccia un po’ di sole“.
Bibliografia
A. Santini, Carnevale di Pozza ed Umito – uno sconosciuto da conoscere, 2018
Sito web picenopass.it