Dalla nostra esperienza di #instatrekkingsibillini5 una proposta di weekend sui Sibillini

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Veduta del Monte Vettore dal Sentiero Natura N6 del Parco dei Monti Sibillini

Anche quest’anno abbiamo partecipato, dal 2 al 4 ottobre, alla quinta edizione di #instatrekkingsibillini, un progetto nato nel 2016 da un’idea di Luca Tombesi per promuovere i Monti Sibillini attraverso foto, video e racconti.

Ogni anno diversi blogger e instagramers partecipano alla 3 giorni che ci permette di conoscere nuovi amici, di incontrare quelli di sempre e di scoprire aziende del territorio, strutture ricettive, prodotti tipici… ovviamente tutto va conquistato camminando!

Quest’anno la squadra di #instatrekkingsibilinini5 – formata da me (Luca di Con in faccia un po’ di sole), Luca Tombesi, Marco Cicconi, Nicoletta Biondi e Flavio Tacconi – ha dovuto fare i conti con il maltempo e il trekking in programma ha subito non poche modifiche, ma non ci siamo persi d’animo perché le cose da fare sui Sibillini sono veramente tante, anche in caso di pioggia!

E così abbiamo vissuto una bellissima avventura alla scoperta di nuovi sentieri, visitando luoghi simbolo dei Monti Sibillini, chiacchierando con gli abitanti dei paesi, conoscendo nuove realtà produttive, camminando un po’ di meno e assaporando un po’ di più i prodotti che questa terra sa regalare.

Da questa esperienza vogliamo quindi proporvi un weekend alternativo da passare nel Parco Nazionale dei Sibillini raccontandovi il nostro Instarekking, un po’ meno trekk e un po’ più on the road.

Cosa fare tre giorni nel Parco dei Monti Sibillini?

GIORNO 1: Montemonaco e l’abbraccio dell’Agriturismo “Le Castellare”

La nostra prima tappa è stato il comune di Montemonaco, in provincia di Ascoli Piceno. Dopo aver gironzolato per il bellissimo borgo medioevale ci siamo immersi nel Sentiero Natura N6 che si trova proprio sotto il paese, molto suggestivo in questo periodo per la presenza di castagni e per il foliage che comincia a mostrare le tinte autunnali. Un percorso adatto anche alle famiglie con bambini!

 

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Veduta del Monte Vettore lungo la strada per Isola San Biagio

Abbiamo poi proseguito verso Isola San Biagio lungo il tracciato del GAS (Grande anello dei Sibillini) fermandoci ad ammirare la chiesa in stile romanico di San Biagio.

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Chiesa di San Biagio – Isola San Biagio

Dopo questo tour siamo arrivati dalla nostra amica Nadia Buratti, dell’Agriturismo Le Castellare, dove abbiamo trascorso la notte. L’agriturismo si trova in località Colleregnone, in una posizione strategica sia per andare a scoprire molti dei percorsi più noti dei Sibillini sia per il bellissimo panorama che si può godere dalla collina che sovrasta la struttura.

L’incontro con Nadia è stato un bellissimo ritorno, emozionante e coinvolgente. Quattro anni fa, proprio in questo periodo, eravamo nella sua struttura, pochi giorni prima delle terribili scosse che hanno stravolto l’Appennino centrale (leggi l’articolo: https://bit.ly/2GJHoDv ). In questi quattro anni, tra peripezie burocratiche e tanta tenacia, Nadia e la sua famiglia hanno lavorato per avviare la ristrutturazione e, finalmente, da poche settimane, è stato riaperto al pubblico!

L’agriturismo è fornito di appartamenti indipendenti dotati di cucina e offre anche diversi momenti di svago, come quello a cui abbiamo partecipato noi: aperitivo e musica dal vivo in collaborazione con la social community “Discover Sibillini”.

link sito Le Castellare: www.lecastellare.it

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Nadia Buratti e Luca Tombesi difronte l’Agriturismo Le Castellare

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Panorama dall’Agriturismo Le Castellare

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Alba dall’Agriturismo Le Castellare

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Alba dall’Agriturismo Le Castellare

GIORNO 2: Tra sentieri natura e rifugi

Il secondo giorno avremmo dovuto affrontare l’escursione più impegnativa della tre giorni, con partenza dal Rifugio Sibilla e arrivo a Frontignano passando per Cima Vallelunga, il Monte Porche e Passo Cattivo.

Le previsioni erano incerte e quindi abbiamo deciso di percorrere un percorso più semplice, anche questo adatto anche alle famiglie con bambini, come quello del giorno precedente. L’agriturismo “Le Castellare” si trova in prossimità del Sentiero Natura N5, un percorso semplice e panoramico che conduce al Rifugio Rubbiano, dove ci siamo fermati per un caffè e dei buonissimi biscotti all’anice. Da non perdere, nei pressi del rifugio, la visita a uno degli alberi monumentali delle Marche, la Roverella di Rubbiano, in splendida forma nonostante i suoi 500 anni di età.

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Sentiero Natura N5 del Parco dei Monti Sibillini

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Rifugio di Rubbiano 

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Sosta al Rifugio di Rubbiano (Foto di Marco Cicconi)

In zona è d’obbligo anche una visita a uno dei luoghi simboli del Parco: il Santuario della Madonna dell’Ambro. Abbiamo visitato la chiesa e i suoi affreschi raffiguranti, tra le altre cose, le Sibille e abbiamo percorso un breve tratto di sentiero alle spalle del Santuario lungo il fiume Ambro. 

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 Il Santuario della Madonna dell’Ambro 

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Il Santuario della Madonna dell’Ambro (interno) 

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 Il fiume Ambro alle spalle del Santuario

Ma il Parco dei Sibillini è natura e tanto altro… Infatti, è riuscito a conquistare una famiglia di Brescia che ha deciso di trasferirsi qui e aprire una azienda agrituristica, dal nome Il Verde Cammino, a Montefortino (FM). Siamo andati a trovarli e abbiamo scoperto che tra le montagne nascono i loro formaggi caprini, il gelato con latte di capra e prodotti di cosmesi a base di latte di capra e lavanda.

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 Insegna dell’azienda Agrituristica Il Verde Cammino

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 Panorama dall’Azienda Agrituristica Il Verde Cammino

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Particolare dellea struttura dell’Azienda Agrituristica Il Verde Cammino

Prima della meta finale del nostro instatrekking, Frontignano di Ussita, in provincia di Macerata, siamo passati a salutare il nostro amico rifugista Andrea Salvatori, che gestisce diversi rifugi nel Parco dei Monti Sibillini, tra cui il Rifugio Fonte Lardina a Sassotetto e che ci ha accolto con tisana calda e biscotti.

La nostra ultima tappa ci ha fatto riabbracciare le nostre amiche Chiara Caporicci e Patrizia Vita nella sede dell’associazione di promozione sociale C.A.S.A (Cosa Accade Se Abitiamo) a Frontignano. Che cosa è C.A.S.A.? Come riportato nel sito (http://www.portodimontagna.it/), è un porto di montagna, quindi un crocevia di culture, energie, provenienze, esperienze e linguaggi differenti e uno spazio per un dialogo all’insegna della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

C.A.S.A. nasce in seguito ai terremoti del 2016 e 2017 per incontrarsi, confrontare, discutere e progettare progetti di valorizzare del territorio. E proprio da questo porto di montagna, recentemente, è nata la guida pubblicata da Ediciclo Editore “Ussita, Monti Sibillini – Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti” curata da Sineglossa (leggi il nostro articolo sulla guida: https://bit.ly/3nzI6UX), la quale contiene tanti itinerari con storie e aneddoti ricostruiti da chi quei luoghi li abita. Una guida da non perdere per scoprire il territorio e immergersi nelle memorie di comunità.

Nel sito di C.A.S.A troverete il luoghi dove è possibile acquistare la guida.

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Interno della sede dell’Associazione C.A.S.A 

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La guida “Ussita: deviazioni inedite raccontate dagli abitanti” 

Il sabato si è concluso con una cena al ristorante La filanda di Visso, ospiti della compagnia degli artigiani che hanno deliziato il nostro palato con prodotti prelibati, come quelli della Norcineria Calabró, della Macelleria Troiani, dell’Azienda Agricola Testa, dell’Azienda Agricola Scolastici, della Pasticceria Sibilla. Il tutto accompagnato dagli ottimi vini dell’Azienda Vinicola Coppacchioli ricavati dalle più alte vigne delle Marche. Per assaggiare tutti questi prodotti non vi resta che andare a Visso e, all’ingresso del paese, provenendo da Muccia, troverete la struttura, realizzata dopo il sisma, con tutte le loro attività.(link: https://www.maestriartigianivisso.com/)

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GIORNO 3: lungo i sentieri della guida “Ussita – deviazioni inedite raccontate dagli abitanti”

Chiara e Patrizia insieme a Gino, memoria storica di Ussita, ci hanno accompagnato in un instatrekking lungo uno degli itinerari proposti nella guida. Siamo partiti dal centro di Fluminata passando poi per Tempori e Vallestretta assaporando con calma tutti i meravigliosi scorci sul Monte Bove. Da Vallestretta abbiamo proseguito lungo il sentiero 307 verso Visso, percorrendo parte del tracciato del Cammino delle Terre Mutate e dell’Alta Via delle Marche.

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 Patriza Vita, Chiara Caporicci e Gino 

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Chiara Caporicci ci accompagna insieme a Gino alla scoperta di Fluminata  

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 Il panorama sul Monte Bove da Tempori

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 Patrizia Vita legge la giuda “Ussita – Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti”

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Lungo il sentiero da Tempori a Vallestretta 

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Panorama sul Monte Bove dal sentiero 307 del Parco Nazionale deo Sibillini

Una birra alla lenticchia prodotta a Castelluccio ha chiuso il nostro instatrekking5. Saluti e abbracci (a rigorosa distanza) e un arrivederci al prossimo anno (sperando in un tempo più clemente)!

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