Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
Non capita spesso di fare i turisti a casa propria, o almeno, a me è capitato tardi, ma non troppo per non recuperare. E così ho iniziato a stare con il naso all’insù, a sbirciare tra i vicoli, a fermarmi davanti ad un palazzo. Ho iniziato a visitare la mia città.
La mia Macerata è timida, la sua bellezza si scopre lentamente, e diventa dirompente subito dopo un viale o oltrepassando un arco. Oppure decidendo di entrare in un palazzo, anch’esso pronto a svelarti sfacciatamente la sua bellezza una volta superato l’ingresso.
Sala dell’Eneide, Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
Un palazzo come il settecentesco Buonaccorsi, alle porte del centro storico, proprietà del Comune dal 1967 e sede dell’Accademia di Belle Arti fino al 1997. Oggi ospita il Museo della Carrozza (aperto a dicembre 2009) e la raccolta d’arte antica e moderna.
Museo della Carrozza, Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
Il piano nobile propone la raccolta di arte antica attraverso un percorso ordinato cronologicamente, a partire dalle testimonianze artistiche quattrocentesche, tra cui l’opera più nota della collezione, la Madonna con bambino di Carlo Crivelli. Le sale ospitano altre opere di grande pregio, tra cui quelle di Giovanbattista Salvi, Michele Rocca detto il Parmigiano, Domenico Corvi, Alessandro Turchi l’Orbetto, Federico Zuccari e molti altri.
Madonna con Bambino, Carlo Crivelli. Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
In una delle prime sale incontriamo gli automi dell’antico orologio, ora immobili all’interno di una teca di vetro, ma dal 1569, per quasi tre secoli, i Re Magi, la Madonna col Bambino e l’angelo con la tromba, hanno animato piazza della Libertà con una danza allo scoccare di ogni ora. Nel prossimo articolo parleremo proprio dell’antico orologio della torre civica.
Accademia dei Catenati, Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
Continuando il percorso, entriamo nella sala dedicata all’Antica Accademia dei Catenati di Macerata con l’impresa (stemma) dipinta da Sforza Compagnoni e venticinque imprese degli accademici del XVII secolo. Impressionante l’installazione multimediale che narra la storia dell’Accademia, tuttora attiva a Macerata con iniziative di promozione culturale.
Accademia dei Catenati, Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
Nel sito www.accademiadeicatenati.it si legge: “La data di fondazione è il 2 luglio 1574, quando un gruppo di letterati maceratesi si raccolse intorno a Gerolamo Zoppio – professore di poetica, retorica e filosofia morale nell’Università di Macerata – per dare corpo ad una Accademia vagheggiata da molti anni. Il nome “Catenati” deriva dall’immagine della “Cathena d’oro distesa dal cielo alla terra” descritta da Omero nel Libro VIII dell’Iliade, assunta come simbolo della congiunzione delle cose umane con quelle celesti, dell’attrazione che il cielo esercita sulla terra, dei diversi gradi di elevazione culturale e morale raffigurati dagli anelli d’oro della catena ascendente. L’Accademia, il cui scopo fu, fin dagli inizi, lo studio delle belle lettere, delle arti, nonché il ragionare delle scientifiche cose, raggiunse ben presto notevole fama, entrando autorevolmente nelle questioni linguistiche e letterarie allora dibattute, promuovendo e pubblicando opere letterarie, richiamando letterati di diversa provenienza, sviluppando rapporti con altre Accademie, agli inizi soprattutto senesi e bolognesi”.
Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
Dell’Accademia dei Catenati hanno fatto parte nel tempo eminenti letterati, artisti e studiosi come Torquato Tasso, Giovanni M. Crescimbeni, Vincenzo Monti, Terenzio Mamiani, Niccolò Tommaseo, Antonio Rosmini e, ancora, Lino Liviabella, Maria Montessori, Vincenzo Cardarelli, Enrico Medi, Giuseppe Tucci.
Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
La visita al piano nobile di Palazzo Buonaccorsi conduce, infine, ad una sala dalla seducente bellezza: una fastosa galleria con una ricca serie di dipinti ispirati al poema virgiliano. L’edificazione e la decorazione della Sala dell’Eneide furono iniziate da Simone Buonaccorsi e completate dal figlio Raimondo, il quale nel 1710 incaricò il pittore romano Michelangelo Ricciolini di affrescare la volta con le nozze mitologiche di Bacco e Arianna alla presenza degli dei dell’Olimpo.
Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
Sala dell’Eneide, Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
Il secondo piano del palazzo è dedicato all’Arte Moderna, una raccolta d’arte del Novecento, che testimonia una storica e ricca attività artistica ed espositiva propria della vita culturale maceratese, mentre il piano seminterrato, dove un tempo erano collocate le antiche scuderie e i locali di servizio, ospita il Museo della Carrozza. La ricca collezione ha avuto inizio da una donazione di sette carrozze sportive e un ricco corredo di equipaggiamenti da tiro, selle, ferri e attrezzature, strumenti, libri e fotografie elargita al Comune, nel 1962, dal conte Pieralberto Conti.
Sala dell’Eneide, Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
La visita termina con una divertente installazione, che si avvale di tecnologie multimediali e permette a tutti di intraprendere un inatteso viaggio alla scoperta dell’entroterra maceratese. Basta scegliere una cartolina che indica la destinazione desiderata e salire in carrozza!
Museo della Carrozza, Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni.
I musei civici di palazzo Buonaccorsi si trovano a Macerata, in via Don Minzoni, 24. Sono aperti tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 10 alle 18. Nei mesi di luglio e agosto dalle 10 alle 19.
Il costo del biglietto intero è di 3 euro, ridotto 2. Per informazioni +039.0733.256361, info@maceratamusei.it, www.maceratamusei.it .
Non rimane che augurarvi buona visita!
Fonti: