La Natura dà, la Natura toglie – Porto Sant’Elpidio | © Nicola Pezzotta 2010. All rights reserved
Inizio Settembre. Ci troviamo sulla spiaggia nord di Porto Sant’Elpidio, nei pressi della foce del fiume Chienti. Qui la spiaggia ancora non possiede i caratteri propri dell’immaginario collettivo. Gli chalet, gli ombrelloni e i lettini sono più a sud. In questo luogo la natura cerca ancora di prendere il sopravvento. Lo vediamo anche da questa foto: gli arbusti che nascono sulla sabbia sono cose impensabili ai giorni nostri.
Oramai si possono ammirare solo nelle aree protette. L’edificio, probabilmente un tempo abitato, è stato abbandonato a se stesso; il resto lo ha fatto il mare. Giorno dopo giorno la sua azione erosiva ha rosicchiato centimetri e centimetri di spiaggia fino ad arrivare a ridosso della costruzione. Scalzate le fondamenta, il resto è venuto da sè. Ora non resta che questo rudere. Qualche artista ha voluto lasciare anche il suo segno dando una parvenza di vita a questa rovina altrimenti inanimata. Vita breve perché ad ogni nuova mareggiata un pezzo in più se ne andrà, fino a rimanere più nulla. Qui la natura si riappropria ancora di ciò che le è stato tolto.
Aggiornamento del 21/11/2010: La foto ha partecipato al concorso “Porto Sant’Elpidio in un click – 1° Memorial Dante Pangrazi” organizzato dall’Assessorato alla Cultura di Porto Sant’Elpidio in occasione della festa patronale. Si è piazzata al 5° posto nella votazione popolare e si è contesa il primo posto secondo la giuria tecnica. La giuria tecnica ha espresso il seguente giudizio: “La foto numero 53 di Nicola Pezzotta è un immagine caratterizzata da un intenso impatto colore. La scena ripresa e “disegnata” con segno vagamente naif vuole raccontare/rappresentare un terrain vague la cui composizione emula e restituisce, seppure in modo esasperato, un forte stile Ghirriano. Il luogo “raccontato” è la rappresentazione tangibile dei pochi spazi rimasti “scarcerati” e ricchi di spontaneità liberata, quasi anarchica, che sopravvivono all’assalto dei non-luoghi che al contempo si contrappongono.”