Le case sotto la cascata: la Grotta del Petrienno

1b

 1b

 “Le case sotto la cascata”. Grotta del Petrienno, Poggio Rocchetta, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta

Anche quest’anno siamo agli inizi della stagione fredda e io, come ogni anno, vado quasi in letargo. E’ più forte di me.. sono da “climi caldi”. Qualche uscita invernale la faccio pure, ma non ai livelli e al ritmo delle altre tre stagioni. Vi propongo comunque una bella escursione che, a mio avviso, la si può fare anche in inverno, con un bel manto nevoso sotto i piedi e quel silenzio che ovatta ogni singolo rumore che solo la neve sa produrre. Io la feci poco dopo lo scioglimento dell’ultima neve per godere a pieno delle cascate naturali che si incontrano lungo il percorso.

Quando preparai questo giro ero in spasmodica attesa di una giornata decente, meteorologicamente parlando. Alla fine l’occasione arrivò e niente riuscì a fermarmi: ne la mancanza di accompagnatori, ne il cellulare dimenticato a casa. Ok, lo so, non si va da soli in montagna, in luoghi che non si conoscono e tantomeno senza cellulare. Posso dirvi di non seguite assolutamente il mio esempio. Non andate mai da soli in montagna e dite sempre a qualcuno dove vi recate: dovrebbe essere una regola aurea e potrebbe salvarvi la vita.

Ma torniamo a noi. La vostra meta sarà la Grotta del Petrienno, passando per Poggio Rocchetta, Agore e Rocchetta tutte frazioni per lo più disabitate dell’Acquasantano. Non potete perdervi questa fantastica attrazione! Un’immensa grotta al cui interno risiedono delle casupole in pietra grezza, a cui è possibile accedere passando sotto una bella cascata. No, non è un film, è proprio così! E’ fuori dai classici giri che si fanno sulle nostre montagne e situata in una zona non così frequentata come il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Siamo infatti nell’areale del Monte Ceresa o “Appennino Perduto”: un luogo abitato da secoli e ormai quasi completamente abbandonato; rimangono giusto poche piccole comunità.

 2b

 Resti di costruzione poco fuori Poggio Rocchetta, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta

 3b

 Cascata del Fosso dell’Agore | Ph: Nicola Pezzotta

Per fare questo percorso dovete parcheggiare nell’abitato di Poggio Rocchetta: individuarlo è facile. Dovete seguire le indicazioni per Tallacano e poi proseguire fino alla fine della strada brecciata (di solito ben sistemata). Lasciata l’auto e usciti dal paese, risalite il Fosso del Petrienno tra torrenti e cascatelle seguendo sempre i segni bianco rossi lungo il sentiero. Guardando bene nei torrenti potrete scorgere i simpatici gamberi di fiume (Austropotamobius pallipes) segno inequivocabile della purezza delle acque.

 4b

 Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) | Fonte: internet

“Il gambero di fiume è un crostaceo che vive nelle acque correnti e ben ossigenate dei corsi d’acqua montani e collinari, nonché nei tratti sorgivi dei fiumi maggiori. Gli esemplari adulti scavano tane tubolari nella sabbia o nel limo, ove dimorano di giorno e durante l’inverno; gli individui giovanili invece occupano per lo più gli spazi fra i ciottoli del fondo. La specie è intollerante a qualunque forma di inquinamento e risulta soggetta ad innumerevoli pressioni antropiche che, minacciandone e impedendone il mantenimento e la diffusione, possono essere così riassunte: rarefazione della specie, degrado ambientale, patologie, pesca incontrollata, bracconaggio e introduzione di specie esotiche. Nell’ottica di tutela è stata quindi inclusa nella “Lista Rossa degli invertebrati” della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ed è stata riconosciuta come specie europea di conservazione prioritaria dalla Convenzione di Berna.”

Quindi ammirateli, stupitevi e passate oltre, lasciandoli in pace.

Lungo il sentiero, oltre ai fiumiciattoli, incontrerete i resti tangibili di una popolazione che aveva fatto di questi luoghi la propria casa mantenendosi con la pastorizia e con la coltivazione, manutenzione e sorveglianza delle aree boschive. Le dimore che avevano realizzato sono uniche nel loro genere: utilizzando materiali del luogo sono addossate alle pareti di arenaria, in simbiosi con l’ambiente circostante. Oggi la chiameremo bio-edilizia, giusto per dire che non abbiamo inventato niente di nuovo.

5b 

 Grotta del Petrienno, Poggio Rocchetta, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta

6b 

Grotta del Petrienno, Poggio Rocchetta, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta 

La maggior parte di queste strutture, e forse quelle meglio conservate, le incontrerete proprio alla Grotta del Petrienno: una cavità larga circa 60 m e profonda 15, nascosta quasi interamente da alberi e incassata in una stretta valle del tutto invisibile a distanza. Per accedere a questo luogo magico è possibile passare sotto una bellissima cascata. Andando a vedere da vicino gli edifici somigliano molto alle costruzioni che si vedono nei documentari del Sudamerica: strutture a due piani con scala esterna in legno.

 7b

 La tipica costruzione medievale di queste zone. Grotta del Petrienno, Poggio Rocchetta, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta

“…tali incavi naturali di solito venivano ampliati utilizzandone il piano terra per il ricovero degli animali. Il soppalco superiore, costituito da una struttura portante in travi di legno con ripiano di tavole e piccoli tronchi serviva per l’essiccazione delle castagne e deposito per il fieno e la “sfoglia” (nel gergo dialettale la sfoglia era costituita dai ramoscelli e dalle foglie più tenere che, raccolti nei mesi estivi, venivano poi conservati ed utilizzati come fieno per i mesi invernali).”

 8b

 Grotta del Petrienno, Poggio Rocchetta, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta

Qui vicino si trova anche una località detta “le Pagliare”: un insediamento rurale, probabilmente di origine medievale, con manufatti del genere appena descritto utilizzati come magazzini di paia e fieno. Se volete con 45 minuti potete arrivarci, ma poi aggiungetene altrettanti per tornare.

Prima di ripartire guardate con attenzione anche i “disegni” che si sono formati sul soffitto della grotta: sono generati dall’erosione dell’arenaria dovuta agli agenti atmosferici (vento ed acqua). A volte la natura supera ogni immaginazione.

 91b

 “Natural texture”. Le conformazioni dell’arenaria soggette ad erosione da parte dell’acqua e del vento. Soffitto della Grotta del Petrienno, Poggio Rocchetta, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta

Risalite il sentiero davanti alla Grotta del Petrienno e, dopo averla aggirata e sovrastata, incontrerete altre cascate lungo il percorso. Ad un certo punto vi troverete davanti una strada brecciata: prendetela verso destra fino all’abitato di Agore. Quando io arrivai ad Agore incontrai una sola famiglia: un signore era intento a coltivare il suo orticello poco fuori l’abitato e una signora a ripulire la piccola chiesa del paese dedicata a San Donato. Mi dissero che loro non abitano più lì, ma ogni tanto vanno a custodire i loro averi.

 92b

 Castagneto nei pressi di Agore, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta

“Agore viene a denominarsi in maniera molto varia nel tempo; nel ‘500 è detta le Lacora, le Lacura, la Peza de le Lacura, contrada delle Laquera per divenire poi villa Lacoris nel 1670, villa Acorarum nel 1756 e Lucura”.

 93b

 Agore, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta

 94b

 Particolare della Chiesa di San Silvestro, Rocchetta, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta

Una parte dell’abitato verte in condizioni disastrose e con l’avanzare del tempo sicuramente gli altri edifici faranno la stessa fine. Proprio recentemente sembra che la strada che porti a questo paesino, già di per se abbastanza malridotta, poco dopo l’abitato di Rocchetta, sia stata soggetta ad una frana importante, ma non posso assicurarvelo.

Da Agore proseguite questa strada bianca fino al paese abbandonato di Rocchetta. Lungo la strada incontrerete il cimitero dei due paesini e la Chiesa di San Silvestro costruita nel 1526 e restaurata nel 1947. Di Rocchetta ne ho già parlato in modo approfondito nell’articolo “Rocchetta, paese fantasma” e vi consiglio di leggerlo per approfondire la conoscenza del posto.

Ogni volta che si torna qui manca qualche edificio. I crolli sono frequenti e quelli rimasti in piedi sono veramente pochi. Spulciando le foto che si trovano in rete si può chiaramente vedere che l’altra chiesa, quella presente all’interno dell’abitato, oggi è ormai un cumulo di macerie.

 95b

 Resti di Rocchetta, Acquasanta Terme (AP), Marche | Ph: Nicola Pezzotta

Lasciate, ora, Rocchetta e scendete lungo un sentiero perpendicolare alla sede stradale nei pressi di un edificio che si trova sotto la strada bianca. Da qui arriverete fino al fondo valle del Fosso del Marchese e, dopo averlo superato passando sopra un ponticello in legno, potete risalire fino all’abitato di Poggio Rocchetta, vostro punto di partenza.

All’altezza del ponte del Fosso del Marchese dovrebbe trovarsi un antico mulino ad acqua, ma non so dirvi di più perché le mie ricerche sono state vane. Anzi, se lo vedete fatemi sapere!

Alla fine avrete percorso circa 9 km e fatto 450 m di dislivello su uno dei percorsi “dell’Appennino Perduto”. Se la fate come me, per riprendere le attività dopo una stagione di riposo, non c’è male come inizio. Altrimenti è una bella passeggiata che potete fare in tutte le stagioni dell’anno.

Ah, dimenticavo: questo è luogo di caccia al cinghiale, quindi prima di partire controllate se quel giorno saranno in corso delle battute di caccia. Io mi ci sono trovato invischiato un paio di volte e non è proprio così piacevole.

Buon giro! 🙂

 

Articolo di Nico.

 

Fonti:
“Monte Ceresa, guida escursionistica con itinerari di mountain bike”, AAVV, CAI sezione di Ascoli Piceno, 2005.
Traccia del percorso su Wikiloc

Articoli consigliati: “Rocchetta, paese fantasma” su Con in faccia un po’ di sole.

Inserisci i tuoi dati per prenotare

Logo Con in faccia un po' di sole