La torre civica di Macerata: un ritorno al passato con il nuovo orologio

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 La torre civica in piazza della Libertà a Macerata

Quella che sto per raccontarvi è una storia che ci riporta al 1500, in una piazza di una città, dove non si discuteva ancora di telecamere si, telecamere no, di pedonalizzazione o di parcheggi.

La piazza era un luogo di incontro, un posto dove passeggiare, incontrarsi e parlare. Una piazza dove, allo scoccare di ogni ora, si stava con naso all’insù per ammirare l’orologio realizzato dai fratelli Ranieri, maestri di grande fama.

La famiglia Ranieri, infatti, era molto famosa per l’esecuzione e la lavorazione di orologi meccanici, e ad essa va il merito di aver introdotto in Italia automi semimoventi a decorazione degli orologi civici.

Le abili ed esperte mani di questi maestri orologiai avevano realizzato l’orologio di piazza San Marco a Venezia e quelli di Ferrara, Reggio e della città di cui vi sto parlando, Macerata. Qui, in piazza della Libertà, lo avevano costruito con cinque figure lignee raffiguranti la Madonna col Bambino, i Re Magi ed un Angelo.

I quattro orologi civici avevano in comune la stessa orchestrazione iconografica: allo scoccare di ogni ora, in tutte e quattro le città, le statue dei Re Magi, precedute dall’Angelo, ruotavano intorno alla Madonna col Bambino.

“Il Consiglio di Credenza volle decorare questa torre di un Orologio, che riuscisse dei migliori di quel tempo, ed a tal effetto furono chiamati i fratelli Giulio, Lorenzo Maria e Ippolito Ranieri della Città di Reggio, Maestri di gran fama, i quali il 5 Gennaro 1569 facevano contratto per la fabbricazione dell’Orologio da mettersi nella torre del Comune, come si legge negli Estratti dei Libri degli Instrumenti del Comune, che cominciano dall’anno 1373 fino al 1756, lavoro fatto da Ignazio Compagnoni Patrizio Maceratese pronipote di Pompeo Autore della Reggia Picena e fratello di Pompeo Compagnoni Vescovo di Osimo e Cingoli.

Il lavoro dell’orologio, come al patto dell’Instrumento, venne eseguito in Macerata, ed il Comune provvide gli artefici di libre 2000 di ferro e pagò scudi venti a Maestro Giulio in buon acconto di mercede (29 dicembre 1568). A provvedere poi alla spesa, il consiglio nel 15 maggio dell’istesso anno,stabilì di vendere a Ciccolini Francesco la torre di San Pellegrino.

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 Gli automi e parte del quadrante con i segni dello Zodiaco dell’antico orologio dei fratelli Ranieri / Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni

Il giorno 8 Febbraro 1569 il Consiglio si occupò delle Statue e delle lamine coll’impressione dei dodici segni dello Zodiaco e della Sfera di pietra del nuovo orologio, e stabiliva che le Statue e le lamine si connettessero a Maestro Raniero di Reggio, fabbricatore dell’orologio, e che spendesse in detti lavori nella Città di Reggio sua patria fino alla somma di scudi settanta di oro… .

Si tenne poi Consiglio sul posto ove collocare quest’orologio (3 aprile 1570) e dopo varie proposte fu accettata quella di metterlo nel basamento della torre, perché se ne ammirassero a bell’aggio dagli spettatori tutti i pregi…

Il lavoro dell’Orologio, come avevano promesso i Maestri costruttori, riuscì perfetto e compiuto esattamente con tutti gli artifizi nell’instrumento annotati, e collocato al suo posto sul principio dell’anno 1571.” (1)

L’orologio della torre civica di Macerata era composto non solo dagli automi, ma anche da un quadrante astronomico: su un fondo di rame azzurro erano disposti i segni dello zodiaco, i mesi e i giorni dell’anno, i gradi del crescere e del calare del sole e della luna, le ore del giorno in metallo dorato.

Il passare del tempo, però, lasciò segni indelebili al meccanismo: manomesso dai Giacobini nel 1799, subì un restauro nel 1821 e finì di funzionare nel 1855.

L’antico orologio è stato rimosso nel 1882, ma l’allora sindaco Nazario Pantaleoni aveva messo al sicuro, nel deposito della biblioteca comunale, il quadrante dell’orologio, o meglio, quel che ne rimaneva, e le statue lignee del meccanismo, mentre il cuore dell’orologio restava al suo posto, nella torre civica. C’era anche un piccolo uccello, chiamato Cesare, che batteva l’ora su una campana, ma questo pezzo è andato perduto, così come parte del quadrante e la sua cornice di marmo.

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 Parte del quadrante dell’antico orologio / Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni

La torre non è rimasta spoglia senza l’antico orologio: infatti, al suo posto, è stata collocata una lapide che ricorda Vittorio Emanuele II.

Oggi è ancora possibile vedere gli automi originali rimasti, ossia la Madonna col Bambino, l’Angelo con la tromba e i Re Magi, insieme ad un pezzo del quadrante con i segni zodiacali, a Palazzo Buonaccorsi, di cui abbiamo già parlato.

Quell’orologio cinquecentesco dalla straordinaria bellezza è rimasto sempre vivo nei ricordi e nei racconti di molti maceratesi. A dimostrarlo i tanti articoli di giornali locali che raccontano della proposta di ripristinare l’orologio dei fratelli Ranieri, in particolare dal 1958 al 1967, ma anche disegni e appunti di maceratesi che parlavano di far tornare gli automi a danzare. Poi, nel 2007, la questione è tornata prepotentemente alla ribalta tra mozioni, ordini del giorno e raccolte firme. 

La proposta di ripristinare l’antico orologio ha sempre diviso la città: tra i secchi “no” di chi parla della realizzazione di un falso e quel coro di sì, pronunciato con orgoglio e sentimento pensando al prestigio che acquisterebbe la piazza. Molte proteste sono legate ad una questione economica, in tanti preferirebbero una destinazione diversa di quella somma, altri sono preoccupati del luogo dove sarà sistemata la lapide a Vittorio Emanuele II, anch’essa simbolo di un’importante fase storica.

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 Gli articoli dei quotidiani locali sull’antico orologio. Ph: Lucia Paciaroni

Nel 2007 in città è arrivato anche Alberto Gorla, uno dei massimi esperti internazionali di restauro di orologi antichi. E’ lui l’autore del recupero dell’orologio dei Mori a Venezia. In quell’occasione disse: “lo spettacolo dell’orologio sarebbe veramente affascinante, in quanto l’altezza della torre è modesta”.

Dal 1882, anno in cui è stato rimosso, di tempo ne è passato, scandito non più dalla danza degli automi, ma da articoli di giornale, mozioni, discussioni, riunioni e, ancora, riunioni. Il 2014 è proprio l’anno in cui termina la lunghissima discussione sul ripristino: è di agosto, infatti, un comunicato stampa del Comune di Macerata, che riportiamo di seguito, e dal quale è chiaro che, in piazza della Libertà, assisteremo ad uno spettacolo a cui avevano partecipato solo i maceratesi dei secoli scorsi.

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 Gli automi dell’antico orologio dei fratelli Ranieri / Palazzo Buonaccorsi, Macerata. Ph: Lucia Paciaroni

“La Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per riposizionare sulla Torre civica l’antico orologio. Si tratta di una replica funzionale e funzionante della macchina oraria i cui pezzi originali del quadrante e dei personaggi sono conservati nelle sale antiche dei Musei civici di Palazzo Buonaccorsi.

Grande la soddisfazione del sindaco Romano Carancini. “Il recupero della memoria è il recupero della nostra identità. Macerata si sta riappropriando del suo volto naturale, della sua dimensione originale nel luogo simbolo che è rappresentato dalla piazza. L’approvazione di ieri, è l’ultimo atto amministrativo che chiude un progetto politico e culturale che ha avuto inizio nella scorsa legislatura con il grande impegno dell’allora assessore al Centro storico Giovanni Di Geronimo e ha subìto poi una forte accelerazione da parte di questa Amministrazione comunale inizialmente anche grazie al vice sindaco Irene Manzi. L’orologio sarà il volto della città, così come Palazzo Buonaccorsi è l’anima culturale. Abbiamo fortemente voluto realizzare questo sogno ed ora si sta concretizzando”.

Tecnicamente ora il programma si muove su tre fasi. La prima è già in corso ed è quella che vede la costruzione della replica funzionante della macchina oraria corredata da tutti i meccanismi e i personaggi, affidata al maestro Gorla. Poi si passa alla costruzione delle copie delle statue e degli automi del carosello e alla replica del quadrante. Infine dovranno essere realizzati gli interventi murari sulla torre, aperture e consolidamenti che sono stati affidati all’architetto Fabrizio Monachesi. La sua approfondita ricerca storica ha portato alla luce interessanti documenti che sono fondamento scientifico della ricostruzione e che saranno seguiti il più fedelmente possibile per riposizionare l’orologio nella sua antica posizione. Il progetto prevede inoltre lo spostamento della lapide a Vittorio Emanuele II che verrà posizionata, alla stessa altezza della base dell’orologio, sul lato prospiciente piaggia della Torre”.

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 Incontro tra il sindaco di Macerata Romano Carancini (il primo a sinistra) e il maestro Alberto Gorla (il terzo a destra).

E spiega come sarà la “danza” degli automi e i costi dell’intervento:

“L’orologio si compone di un quadrante celeste con i pianeti e le fasi lunari. Ad ogni ora un uccellino con il suo becco andrà a colpire un campanello che a sua volta darà il via al carosello dei personaggi. Un angelo trombettiere precederà i Re magi che si inchinano alla Madonna col Bambino seduta sul trono. L’intero intervento ha un costo pari a 753.219 euro finanziati per 200 mila euro dalla Regione Marche, 100 mila euro dalla Fondazine Ca.Ri.Ma, per altre 100 mila dalla Camera di Commercio di Macerata, per 170.800 euro dall’Apm e per la restante somma di 182.419 dal Comune”.

Il ripristino, quindi, si farà e mi è subito venuta in mente una frase di un articolo degli anni Cinquanta: “Ci si augura che con l’andar del tempo qualche munifico amministratore civico possa far riportare la torre come era in origine”.

 

Note:
(1) “Notizie della Torre ed altre memorie storico-artistiche della città di Macerata” di Giuseppe Conte Pallotta della commissione conservatrice dei monumenti per la Provincia di Macerata

(2) Le notizie sull’antico orologio sono tratte dal libro Le statue dell’orologio della Torre civica di Macerata 1568-1570 della Collana I Quaderni della Pinacoteca 2, di Filippo Mignini e da ricerche ed interviste svolte personalmente.

 

Aggiornamento del 10 Ottobre 2014:

Vi abbiamo raccontato la storia dell’antico orologio e proprio oggi, 9 ottobre, sono arrivate delle importanti novità da parte del Comune di Macerata:

“Il meccanismo principale è pronto così come quello della macchina astronomica. Ora nel laboratorio del maestro Alberto Gorla, a Cividale Mantovano, si è in attesa solo dei cosiddetti “dischi” per il planetario. 

Una volta arrivati e messi a punto, il cuore pulsante della replica dell’antico orologio, che verrà riposizionato sulla torre civica di piazza della Libertà, potrà dirsi davvero completo. A verificare lo stato dell’arte è stato il sindaco Romano Carancini che martedì scorso, insieme all’assessore ai Beni culturali, Stefania Monteverde, accompagnati dai tecnici incaricati di seguire il progetto di ripristino, si è recato al laboratorio del maestro Gorla. Insieme alla delegazione maceratese anche quella toscana guidata dal direttore del Museo Galileo di Firenze Paolo Galluzzi e dai rappresentanti di Opera Laboratori Fiorentini, la società incaricata della progettazione delle copie delle statue e altre componenti compresa la replica del quadrante. Dall’incontro, che è stato l’occasione per fare il punto della situazione, è scaturito, per quanto riguarda la tempistica tecnica, un cronoprogramma condiviso dove sono stati riportati i vari step che ancora mancano per arrivare all’installazione dell’orologio sulla torre civica.

“Le due macchine, opera del maestro Gorla e del suo collaboratore Fabrizio Pagani, sono fantastiche – afferma il sindaco Carancini -. Il progetto e il lavoro stanno procedendo nella direzione giusta. Il ripristino dell’antico orologio rappresenta un’operazione importante, di enorme potenzialità, un investimento dalle importanti ricadute di sviluppo anche in termini di attrattività turistica non solo per la nostra città ma per l’intero territorio”.

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 Il sindaco Cartoncini nel laboratorio del maestro Gorla. Ph: Luna Simoncini

Per quanto riguarda l’impegno del Comune di Macerata si procederà a breve alla consegna dei lavori per la rimozione della lapide e la sua ricollocazione sul lato prospiciente piaggia della Torre e per gli interventi murari necessari per accogliere l’antico orologio. Nel corso della riunione è stata affrontata anche la questione della musealizzazione dei pezzi originali del quadrante e dei personaggi oggi conservati nelle sale di arte antica dei Musei civici di Palazzo Buonaccorsi e della relativa comunicazione affidata al Museo Galileo di Firenze, garante scientifico dell’intero progetto di ripristino.”

 

Articolo di Lula

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